Le recenti crisi di istituti bancari, non solo di una banca tutto sommato di rilievo locale, come la SVB, ma anche di una di rilevanti dimensioni, come Credit Suisse, pongono diversi interrogativi. Tentiamo, quindi, una risposta, basata essenzialmente sulle proiezioni che si potevano fare con determinati indicatori. Una crisi economica poteva essere prevista? Cosa indicavano i parametri dell’analisi finanziaria? Dove porterà l’economia e i mercati la crisi della banche?
Vi sono diversi indicatori, che possono anticipare o confermare una situazione di crisi economica a livello macro.
Uno di questi è la curva dei rendimenti, che tuttora è negativamente inclinato per l’Eurozona, ma anche per gli USA e per la Svizzera.
Un indicatore alternativo, e per certi versi complementare, è rappresentato da un picco dell’inflazione superiore al 5%, seguito da un’inversione al ribasso del suo trend rialzista.
Questo segnale anticipatore ha riguardato sia gli USA che l’Eurozona. E se solo fino a qualche tempo fa potevano sorgere dei dubbi circa la sua efficacia, possiamo invece dire che l’attuale crisi del sistema bancario ha dissolto queste perplessità.
Non è un caso, infatti, che le banche possano essere considerata catalizzatrici di una situazione di crisi, perché intercettano il trend economico dei settori, su cui investono, ma anche il sentiment dei risparmiatori. Ed infatti uno dei principali fenomeni di crisi è proprio quello della massa di correntisti che ritirano i soldi depositati in banca.
Dove porterà l’economia e i mercati la crisi della banche? I controlli bancari
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Qualcuno potrà forse ritenere che, allora, certi parametri di analisi finanziaria, come quelli di Basilea, o altri ancora, basati sui dati di bilancio, servano a poco.
Diciamo con estrema chiarezza che non è così.
Elementi come il Tier 1, e parametri come il Tier 1 ratio, hanno solitamente indicato situazioni di grave crisi bancaria, in primis proprio sotto il profilo della liquidità e della solvibilità degli istituti di credito.
Ed anche le attuali vicende, qualora ancora ve ne fosse bisogno, paiono confermarlo.
Guarda caso, un campanello d’allarme sorge sempre in almeno due casi.
Sia quando una banca viene esentata dall’osservanza di determinati parametri. Sia quando il controllo interno su determinati parametri mostra della lacune.
Il primo caso riconduce alla SVB, che era stata infatti esentata dall’osservare determinati parametri.
Invece il caso del Credit Suisse riconduce alla seconda fattispecie.
Non è un caso che la FINMA, autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari, avesse dichiarato a Reuters che la banca doveva adottare processi di controllo adeguati. Rilevando una vera e propria fallacia nei controlli interni.
Questo dimostra che una banca in difficoltà potrebbe non esprimere tale situazione, non per inefficacia di determinati parametri finanziari, ma per inadeguatezza dei controlli, che devono riportare i dati su cui calcolare quei parametri.
In buona sostanza, quando un istituto è esentato da determinati parametri, o questi non possono essere calcolati, per qualsiasi motivo, è sempre bene drizzare le antenne.
E per chi comunque volesse cogliere segnali di rischio da determinate economie, anche solo l’indicatore dell’inflazione, come sopra descritto, magari unitamente ad altri, come il Cli dell’OCSE o la yield curve, possono essere un’utile bussola.
Conferme dell’analisi tecnica
Quanto alla situazione dei mercati, la possiamo definire in bilico.
Quella degli indici USA potrebbe essere tale, da aver già scontato scenari negativi generali e legati alla crisi bancaria.
Di seguito approfondiamo, invece, la situazione europea, con riferimento all’indice Eurostoxx 50.
Secondo metodi di analisi proprietari, come Magic Box e Scacchiera triangolare, raggiunta un’area ricompresa tra 4.220 e 4.294, l’indice poteva andare incontro anche ad una consistente inversione del pregresso trend rialzista.
Peraltro tale indicazione veniva confermata da altri metodi, come quello degli orbitali astroplanetari.
Così è stato. L’attuale situazione si apre inoltre ad ulteriori spinte ribassiste verso determinati target.
il primo di questi target è già stato raggiunto.
Occorrerà valutare cosa si verifica di qui alla chiusura dell’attuale seduta di lunedì 20 marzo, per valutare un’eventuale estensione del ribasso in corso.
Dove porterà l’economia e i mercati la crisi della banche studio a cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“