Ci sono alcuni disturbi alimentari come la bulimia che porterebbero sistematicamente a mangiare davvero troppo. E poi ad avere nell’immediato un forte senso di colpa. Ma c’è anche il rifiuto a nutrirsi che spesso verrebbe alimentato da una persistente paura di ingrassare.
In questo caso, in maniera diametralmente opposta alla bulimia, si può cadere nell’anoressia. Essa è un disturbo alimentare che, quando diventa patologico, potrebbe portare una persona ad avere un peso corporeo che è ben al di sotto di quello che è previsto in base all’età ed anche alla propria statura. E quindi in tal caso i rischi per la salute sarebbero rilevanti. Vediamo allora, tra la psicoterapia e la riabilitazione, quali sarebbero i possibili rimedi contro l’anoressia.
Dove e come si potrebbe curare l’anoressia tra psicoterapia e riabilitazione
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Nel dettaglio, sull’anoressia c’è da dire, prima di tutto, che trattasi di un disturbo alimentare che è serio e grave. E quindi nella stragrande maggioranza dei casi il soggetto deve essere necessariamente aiutato. In altre parole, l’anoressia non si curerebbe di certo con delle soluzioni fai da te. E nemmeno con i rimedi della nonna.
Ci sono infatti i centri specializzati per curare i disturbi alimentari. Ovverosia delle strutture sanitarie dove si avvia, in tutto e per tutto, un percorso clinico che in genere è di medio termine. Per guarire dall’anoressia, infatti, non basterebbero pochi giorni, ma possono servire diversi mesi.
E per questo nella maggioranza dei casi in queste cliniche specializzate su dove e come si potrebbe curare l’anoressia il paziente viene ricoverato e seguito. Il supporto si attuerebbe anche attraverso delle sedute di psicoterapia che sono finalizzate proprio alla riabilitazione. Ovverosia tornare ad avere con il cibo un giusto approccio. Chi soffre di anoressia, inoltre, spesso sottovaluterebbe il problema. Ragion per cui in genere a chiedere il ricovero non sarebbe il paziente, ma i suoi familiari. Spesso ciò accade attraverso il medico di famiglia. Oppure appoggiandosi ai servizi territoriali di competenza.
Ecco perché le cause di questa malattia sarebbero davvero molteplici, dai farmaci alle patologie anche gravi
Quando si parla di anoressia, spesso questo disturbo alimentare è associato a soggetti che, nel cercare di avere un controllo spasmodico sul proprio aspetto fisico, avrebbero poi perso la misura arrivando a rifiutare sistematicamente il cibo. Ma in realtà le cause dell’anoressia sarebbero molteplici e potrebbero essere correlate, per esempio, all’assunzione di farmaci. Questi potrebbero portare poi ad un drastico calo dell’appetito. L’anoressia, inoltre, spesso sarebbe correlata pure a patologie gravi come tumori, insufficienza renale cronica, malattie infettive e demenza.
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