Dove e come investire per avere una rendita mensile anche vitalizia

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Per molti, a livello economico, la vita è decisamente migliore se si riesce a vivere di rendita. E se si raggiunge questo obiettivo il prima possibile. Ovverosia anche prima dei 50 anni. Perché la rendita, per definizione, è un reddito da capitale che spesso può essere pure costante e noto a priori. Nonché riconosciuto vita natural durante.

Vediamo allora quali sono gli investimenti che permettono di avere, anche con una cadenza mensile, un flusso di reddito. Ed il tutto senza mai dimenticare che l’investimento, per sua natura, comporta sempre l’assunzione di rischi. Che siano molto bassi, medi o alti livelli di rischio.

Dove e come investire per avere una rendita mensile anche vitalizia

Nel dettaglio, l’investimento che genera rendite è quello che nel tempo garantisce un flusso cedolare. O che comunque paga degli interessi. Per esempio, i titoli di Stato come i BTP garantiscono una rendita. Ovverosia un flusso di cedole, nel ricordare che i BTP pagano gli interessi due volte l’anno. Così come pure le azioni possono generare delle rendite. Scegliendo le azioni di società quotate che sono solide e che sono note per pagare cedole crescenti da decenni. Si tratta, nello specifico, dei cosiddetti dividendi aristocratici.

Ma senza mai dimenticare che investire in Borsa è sempre rischioso. Detto questo, si può ottenere una rendita pure al di fuori dei mercati obbligazionari ed azionari. Per esempio, comprando immobili e affittando i locali, con il canone di locazione che sarà rappresentato proprio dalla rendita mensile. Vediamo ora, invece, in che modo una rendita può essere garantita anche vita natural durante.

La rendita vitalizia con la polizza vita, ecco come si ottiene

Preferibilmente da giovani, su come e dove investire, per ottenere una rendita vitalizia occorre rivolgersi ad una compagnia assicurativa. Precisamente, stipulando una polizza vita a premio unico. Oppure attraverso dei versamenti ricorrenti, che possono essere per esempio con cadenza mensile, trimestrale oppure semestrale. Quello legato alla polizza vita è un investimento a rischio contenuto che genera i suoi benefici nel lungo termine. Ovverosia trascorsi almeno 10-15 anni. Ed ancor meglio se dopo 20 anni.

Per questo la polizza vita, per costruirsi una rendita integrativa vitalizia, andrebbe sempre sottoscritta, con lungimiranza, in giovane età. In questo modo, tra l’altro, al ritiro dal lavoro, la rendita vitalizia riconosciuta dalla compagnia assicurativa, grazie proprio alla polizza vita, può diventare un flusso di reddito vitalizio e complementare alla pensione pubblica. Ovverosia, a quella che viene pagata dall’INPS.

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