Dove buttare l’olio di frittura e cosa non buttare nell’indifferenziata

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Ultimamente sembra che l’imperativo categorico unanimemente condiviso tra tutti noi sia quello di risparmiare. Proprio per questa ragione cerchiamo sempre qualche suggerimento utile, magari anche per risparmiare qualche buon euro con i riscaldamenti.

Se però è vero che fare attenzione all’utilizzo di gas e termosifoni aiuterà a fare economia in bolletta, dovremmo stare attenti ad alcune mosse che potrebbero inavvertitamente risultare costose. Ad esempio, lo scorretto smaltimento dei rifiuti potrebbe giocarci brutti scherzi, facendoci recapitare a casa multe salate per non aver differenziato adeguatamente. A tal proposito, ci siamo mai chiesti dove buttare l’olio di frittura?

Niente lavandini e water

A tutti sarà capitato almeno una volta di friggere per pranzo o cena e di gettare l’olio esausto nel lavandino o nel water. Non c’è errore peggiore. Infatti, buttare olio di frittura nelle tubature non solo potrebbe rovinarle intasandole, ma è anche un grave danno ambientale. Pare infatti che un solo litro di olio riversato nel mare possa inquinare milioni di metri cubi di acqua. L’olio pertanto andrebbe raccolto in una vecchia bottiglia che poi consegneremo, una volta piena, a centri specializzati nello smaltimento.

In alternativa è possibile lasciare l’olio di frittura presso le cosiddette isole ecologiche, spazi dedicati proprio alla raccolta di rifiuti di questo genere. Pertanto, non dobbiamo buttare l’olio nell’indifferenziata, ma, anzi, attraverso il riciclo è possibile ricavarne glicerina per saponi, biodiesel e ingrassanti per mezzi agricoli.

Come evitare le multe smaltendo correttamente l’indifferenziata e dove buttare l’olio di frittura

In buona sostanza, riciclando l’olio facciamo un favore a noi stessi evitando danni alle tubature, danni ambientali ed eventuali multe salate. L’olio però non è certo l’unico scarto che potrebbe farci incorrere nelle tanto temute sanzioni. Prima di addentrarci nello specifico, è giusto ribadire alcune buone pratiche. Innanzitutto è necessario avere consapevolezza di come il proprio Comune di residenza organizzi la raccolta differenziata, che potrebbe variare da città a città.

In via generale dovremmo sempre ricordare di sciacquare i contenitori in plastica e vetro prima di gettarli. Allo stesso modo la carta sporca non va buttata nella carta ma piuttosto nell’organico o indifferenziato, a patto che non sia imbevuta di olio o prodotti chimici. Infine, non commettiamo l’errore di buttare nella plastica i mozziconi di sigaretta che invece vanno gettati nell’indifferenziata.

Cosa non buttare nell’indifferenziata

Sono moltissimi i rifiuti che possiamo differenziare, ma non tutti. Non dobbiamo gettare, ad esempio, le vecchie lampadine nel vetro ma, al pari dell’olio vecchio, dobbiamo portarle presso le isole ecologiche. In alternativa possiamo smaltirle portandole presso un rivenditore di elettronica e lampadine, che avrà il compito di gettarle adeguatamente. Sempre in tema di tecnologia, tutti i dispositivi elettronici, così come le vecchie pile e batterie, non possono essere buttati in casa.

Anche in questo caso dovremo portarli presso centri specializzati e isole ecologiche per una ragione importantissima. Questi dispositivi contengono metalli preziosi o pesanti che sono tossici per l’ambiente. Dunque, dobbiamo portare in appositi punti dedicati pure pile, batterie, vecchi telefoni, consolle, computer, radio e simili. Spesso è possibile trovare aree di questo genere anche dal ferramenta o all’interno dei centri commerciali.

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