I mercati azionari internazionali, complice la delicata questione in Medioriente e alcune resistenze grafiche, continuano a generare ogni giorno segnali contrastanti. Dove andranno ora i mercati azionari in ottica mensile? Non è una risposta semplice. Il miglior approccio al momento sarebbe quello di procedere day by day.
Alla chiusura della seduta di contrattazione del giorno 8 ottobre abbiamo letto i seguenti prezzi:
Dax Future
19.212
Eurostoxx Future
4.974
Ftse Mib Future
33.606
S&P500
5.751,13.
Continuiamo a segnalare che sui time frame settimanali l’Alligator Indicator è impostato con divergenze rialziste.
L’analisi di Mirabaud AM sul debito pubblico mondiale e politiche fiscali
Indice dei contenuti
Nel 2023, la politica monetaria globale ha evidenziato divergenze significative, con oltre l’85% delle economie che hanno mantenuto una posizione restrittiva. Tuttavia, solo metà di queste ha inasprito la politica fiscale, in calo rispetto al 70% del 2022. Questo andamento segue un periodo di rapidissima riduzione dei disavanzi fiscali e del debito pubblico tra il 2021 e il 2022 e suggerisce una pausa nei progressi verso la normalizzazione delle politiche economiche. Il 2024 si preannuncia come un “super anno elettorale”, con elezioni in 88 economie che rappresentano oltre la metà della popolazione e del PIL mondiale. I disavanzi primari si attestano attualmente al 4,9% del PIL, ma si prevede una loro contrazione. Gli anni elettorali tendono a causare slittamenti nei bilanci, aumentando la pressione sulle finanze pubbliche.
Negli Stati Uniti, l’attuale deficit di bilancio risulta preoccupante, con entrambi i principali candidati alle elezioni privi di volontà di apportare significative riduzioni. L’analisi della sostenibilità del debito pubblico implica la capacità del governo di rispettare gli obblighi di pagamento senza ricorrere a assistenza finanziaria straordinaria. Un elevato indebitamento, purtroppo, limita le opportunità d’investimento, mentre un debito eccessivamente basso potrebbe ridurre gli investimenti governativi necessari. Secondo le stime del FMI, il debito pubblico globale potrebbe avvicinarsi al 99% del PIL entro il 2029, spinto principalmente da Cina e Stati Uniti.
Particolare attenzione è riservata al Giappone, con un debito lordo di circa il 250% del PIL. Nonostante l’allarmante percentuale, un’analisi più dettagliata evidenzia che gran parte delle passività è detenuta da istituzioni statali e la Banca del Giappone ha investito in modo massiccio nel debito pubblico. In Europa, diversi governi continuano a sostenere misure di crisi introdotte durante la pandemia. In Italia, ad esempio, il governo ha implementato piani di stimolo economico che comprendono significativi aggiustamenti fiscali, tagli ai contributi previdenziali e nuove spese basate su proiezioni di finanziamento ottimistiche. Questi sviluppi pongono interrogativi sulla sostenibilità e sulle prospettive di stabilità fiscale in un contesto di crescente incertezza.
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Negli ultimi giorni Italgas si è mossa in area 5,45/5,55, dopo che nel corso dell’anno hanno segnato il minimo 4,57 e il massimo a 5,565.
Al momento la strada segnata sembra propendere per un ulteriore rafforzamento dei prezzi. Un supporto di breve termine sarebbe 5,295, minimo del 19 settembre. La prima resistenza di breve termine invece. è rappresentata da 5,535, segnato il 7 ottobre.
Al momento, anche l’Alligator Indicator settato su tutti i time frame, lascia pensare a ulteriori rialzi sia di breve che di medio lungo termine. Discese sotto 5,295 invece, potrebbero portare ad affondi verso 5,15/5,06.
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