Alla chiusura della seduta di contrattazione del giorno 23 ottobre abbiamo letto i seguenti prezzi:
5.797,42.
Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.
La view di Banor sui mercati obbligazionari
Il mese corrente presenta un momento di significativa incertezza per i mercati obbligazionari, con una crescente divergenza tra i bond americani ed europei, che in precedenza si muovevano in sincronia. Negli Stati Uniti, dopo un primo taglio dei tassi di interesse di 50 punti base, il processo di riduzione non appare scontato, in quanto l’economia continua a mostrare solidità e gli stimoli in Cina riaccendono i timori legati all’inflazione. Al contrario, l’Europa si trova in una situazione economica deflattiva, con la BCE che prevede ulteriori tagli dei tassi per stimolare la crescita, mentre l’inflazione sta inizialmente scendendo sotto il target stabilito. Questo scenario ha portato a un adeguamento delle aspettative sui mercati dei cambi, con una stabilizzazione del dollaro dopo un periodo di indebolimento.
La divergenza nelle politiche monetarie tra le due aree ha impatti diretti sui mercati obbligazionari, con la BCE intenzionata a mantenere la pressione sui tassi agevolando i titoli a reddito fisso. Nel contesto europeo, la disciplina fiscale rimane un tema delicato, mentre negli Stati Uniti la questione della spesa pubblica è meno prioritaria nei dibattiti elettorali, lasciando aperta la possibilità di un disavanzo crescente e di sfide per il mercato. Gli spread nei mercati del credito sono adesso meno attraenti rispetto a un anno fa, in particolare per i titoli High Yield, che sollevano interrogativi riguardo a una possibile sopravvalutazione.
Si raccomanda, continuano gli analisti di Banor, di mantenere un portafoglio contenuto nel beta, mirando a rendimenti superiori all’inflazione e a focalizzarsi su strategie di allocazione settoriale, con un particolare interesse per le emissioni subordinate. Tali scelte sono giustificate dalla loro proposta di rendimento vantaggioso, anche se richiedono un attento monitoraggio della complessità associata.
Dove andranno da ora in poi i mercati azionari? I motivi secondo cui i mercati azionari continuano a salire: la view di Candriam
Negli Stati Uniti, si sta verificando un’inaspettata ripresa economica, caratterizzata da una crescita in accelerazione, un’inflazione in diminuzione, una politica monetaria più accomodante da parte della Federal Reserve e promesse di ingenti investimenti da parte dei candidati alle elezioni presidenziali. Tuttavia, guardando a un contesto mondiale preoccupante a causa di fattori geopolitici, sia l’Eurozona sia la Cina richiedono interventi significativi per stimolare la crescita. In particolare, le attese positive in Cina hanno portato a un rinnovato slancio nei mercati azionari, che hanno visto i listini cinesi crescere di oltre il 20% nel mese di settembre, spingendo le autorità cinesi a implementare misure sia fiscali che monetarie.
Tuttavia, le misure fiscali, che dovrebbero offrire un supporto modesto dello 0,2-0,3% del PIL, sono considerate insufficienti per sottrarre l’economia cinese dalla spirale deflazionistica. Similmente, l’Eurozona si trova in una situazione difficile, con scarse aspettative riguardo a iniziative fiscali significative, soprattutto in seguito all’accoglienza tiepida riservata ai suggerimenti del rapporto di Draghi per un debito comune. Il tema dell’indebitamento pubblico è tornato centrale, complicando ulteriormente la situazione economica e fiscale. È previsto che nel 2025 la questione del riequilibrio fiscale diventi ineludibile nei paesi sviluppati, influenzando negativamente le prospettive di crescita.
La possibile evoluzione secondo Candriam
Nonostante questi problemi, la recente evoluzione dei fondamentali economici e l’allentamento delle condizioni finanziarie hanno stimolato un cambio di approccio con un sovrappeso verso le azioni. L’allocazione include un focus sul settore healthcare, nonché su titoli immobiliari europei che potrebbero traere vantaggio da tassi d’interesse più bassi. Per quanto riguarda le obbligazioni, continuano gli analisti, c’è una preferenza per le emissioni europee di alta qualità, come quelle tedesche, considerate un investimento sicuro all’interno di portafogli multi-asset. La prudenza permane nei confronti delle obbligazioni societarie, in particolare nel segmento high yield. L’ottimismo relativo della crescita negli Stati Uniti e in Cina guida le scelte di allocazione, con una visione costruttiva per il mercato azionario globale, sostenuta da una ripresa economica generalizzata.