Ebbene, dopo una valanga di DPCM, ora siamo scoperti. Vediamo cosa succederà…Nel periodo emergenziale, i DPCM erano all’ordine del giorno, tanto che non ne potevamo fare a meno. Essi, si avvicendavano per predisporre sempre nuove restrizioni, derogando, prorogando, modificando. Sicchè, una volta caduto il Governo dell’emergenza, ci troviamo sprovvisti di misure. Inoltre, il 15 febbraio e il 5 marzo, ne scadranno talune stabilite dal vecchio Governo. In particolare, nella prima data, verrà meno il divieto di movimento fra le Regioni e quello di tenere ferme le piste da sci. Senonchè, senza un provvedimento del Governo che ne proroghi le scadenza, da metà mese, si potrebbe tornare a spostarsi tra le Regioni.
La palla, dunque, passa a Mario Draghi, che avrà il potere o meno di prorogare i divieti, ad esempio fino al 5 marzo, ossia fino alla scadenza naturale di altre misure, adottate in precedenza.
Le misure possibili del nuovo Esecutivo
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Dopo una valanga di DPCM, ora siamo scoperti. Vediamo cosa succederà…Ebbene, poiché siamo rimasti senza Governo. Quello affidato a Draghi non si è ancora formato, non sappiamo se possiamo programmare i viaggi che avevamo tenuto in cantiere da circa due mesi. Non lo sappiamo, in quanto, all’ultimo momento, potrebbero arrivare nuove limitazioni.
Tuttavia, la questione spostamenti e degli impianti sciistici, non sembra rientrare tra le priorità del nuovo Governo e quindi è possibile che, non intervenendo alcun provvedimento, le restrizioni in discorso, non verranno prorogate. Tuttavia, mentre per gli impianti sciistici, è difficile che ci sarà uno stop al consenso precedentemente accordato, per gli spostamenti la questione è più complessa. Infatti, trattandosi di una decisione riguardante la limitazione delle libertà personali, la decisione dovrebbe arrivare con un provvedimento del Premier.
Quest’ultimo, al momento, sul piano formale, è ancora Giuseppe Conte, il quale dovrebbe agire, su richiesta del Ministro della Sanità e con un passaggio in Consiglio dei Ministri. Dunque, si tratta di un iter più lungo e complesso la cui fattibilità e opportunità politica sono dubbie. Sicchè, se, nel nuovo Esecutivo, dovessero essere confermati i Ministri Speranza alla Salute e Boccia agli Affari regionali, è possibile che possa arrivare il provvedimento restrittivo, per la settimana prossima. Diversamente, dal 15 febbraio si potrebbe tornare a circolare tra Regioni. Il tutto, senza necessità di far ricorso dell’autocertificazione per motivi di lavoro, necessità e salute o per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione, anche secondarie.