Con un rialzo di oltre il 30% da inizio anno il settore della tecnologia sta spopolando a Piazza Affari. Il 6 febbraio, però, ha vissuto la sua prima vera battuta di arresto perdendo circa il 2%. Come sempre accade a trascinare al ribasso, oppure al rialzo, il FTSE Italia All-Share Technology è STMicroelectronics. Il vento sta girando e dopo un avvio esaltante è arrivato il momento di scappare dal settore tecnologico? Per rispondere a questa domanda basta guarda STMicroelectronics che per capitalizzazione domani tutti i suoi competitors, almeno in Italia. La società italo-francese con la sua capitalizzazione da circa 40 miliardi di euro pesa per oltre il 90%. Gli altri componenti di questo settore sono Reply, Sesa, Sabaf, TXT e-solutions, EEMS e altri. In particolare, EEMS da inizio anno si sta muovendo completamente in controtendenza rispetto all’indice settoriale visto che perde circa il 20%.
Dopo un avvio esaltante è arrivato il momento di scappare dal settore tecnologico? Le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo STMicroelectronics (MIL:STM) ha chiuso la seduta del 6 febbraio a quota 45,11 €, in ribasso del 2,19% rispetto alla seduta precedente.
Dopo il lungo rialzo le medie sono saldamente incrociate al rialzo. Un primo indizio di debolezza potrebbe arrivare da una chiusura giornaliera inferiore a 44,116 €. Una decisiva inversione ribassista, invece, potrebbe arrivare da una chiusura giornaliera inferiore a 40,98 €.
Al rialzo, invece, il prossimo obiettivo potrebbe andare a collocarsi in area 49,2 €. Superato questo livello le quotazioni di STMicroelectronics potrebbe scattare fino in area 57,4 €.
Da notare che le quotazioni sono in ipercomprato.
La valutazione del titolo
Qualunque sia l’indicatore utilizzato, le azioni STMicroelectronics risultano essere sottovalutate in termini di multipli di mercato. Ad esempio, il rapporto prezzo su utili (PE) esprime una sottovalutazione di oltre il 50%. Anche il rapporto prezzo su fatturato esprime sottovalutazione, seppure contenuta al 30% circa. Questo livello di sottovalutazione è confermato dal fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, che esprime una sottovalutazione del 35%.
Gli analisti che coprono il titolo hanno un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di circa il 16%. La dispersione tra le diverse raccomandazioni, però, è superiore al 20%. Ciò vuol dire che non c’è unanimità di vedute sul titolo.
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