Dai massimi di luglio 2021 per NEXI è stata una discesa continua tanto che dai massimi storici ha perso oltre il 60%. Dopo mesi di tentennamenti, però, il mese di dicembre potrebbe dare il colpo di grazia a i rialzisti. Si potrebbe, quindi, preparare un’ulteriore accelerazione ribassista per buona parte del 2023. Anche perché dopo un anno al ribasso queste azioni sono ancora sopravvalutate.
Perché queste azioni sono scese così tanto nel corso del 2022?
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Ci sono stati diversi eventi che hanno contribuito nel corso dell’anno ad affossare il titolo NEXI. Ne ricordiamo solo alcuni.
A febbraio un primo colpo alle quotazioni del titolo, prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, è arrivato alla presentazione dei conti del 2021. Ad affossare il titolo, però, è stata la guidance 2022 dell’azienda, che secondo gli esperti prevede una stima di ricavi leggermente più prudente di quanto immaginato dal mercato.
A giugno, poi, un’altra mazzata è arrivata da un report di JP Morgan nel quale le quotazioni della società leader nel settore dei pagamenti digitali erano considerate troppo elevate sulla base dei multipli di mercato. Per la cronaca, siamo arrivati a dicembre, le quotazioni NEXI hanno perso ancora valore, ma risultano essere ancora molto sopravvalutate.
Infine, l’ultimo forte calo della serie è arrivato a seguito della decisione di Intesa Sanpaolo di vendere la sua partecipazione in NEXI. In quello’occasione il titolo ha perso circa il 10% in un sola giornata. Inoltre in quelle successive è arrivata a perdere oltre il 15%.
Dopo un anno al ribasso queste azioni sono ancora sopravvalutate: le indicazioni dell’analisi grafica
Le azioni NEXI (MIL:NEX) hanno chiuso la seduta del 23 dicembre a quota 7,424 euro, in rialzo dello 0,49% rispetto alla chiusura della seduta precedente.
La performance di NEXI da inizio anno è stata tra le peggiori di Piazza Affari. Solo la solita Banca MPS e altri titoli come Saipem, Telecom Italia e Illimity Bank hanno fatto peggio.
Nel lungo periodo la tendenza in corso è ribassista e con il mese di dicembre potrebbe cedere un supporto molto importante che passa in area 8,115 euro. Qualora questo supporto non venisse immediatamente recuperato in chiusura mensile, il titolo potrebbe accelerare al ribasso andando ad aggiornare i minimi storici che attualmente passano per area 7,24 euro. Una chiusura mensile sotto questo livello potrebbe determinare un’accelerazione ribassista.