Questa stagione detta ufficialmente l’inizio alla lotta ad afidi e parassiti che colpiscono molte specie vegetali. La loro rimozione o l’allontanamento costituisce sempre un’attività molto impegnativa e difficoltosa. Puntare su rimedi e soluzioni giuste è l’unica vera potentissima arma da utilizzare. Ma i danni alla pianta, ai fiori o alle foglie non sono gli unici possibili. Talvolta, alcuni parassiti e coleotteri sono in grado di danneggiare fortemente anche il raccolto. È quanto vale, ad esempio, con riferimento alla camola della farina o alla tignola, che infestano pure i locali di conservazione.
Un’altra minaccia per molte leguminose
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Fagioli, ceci, fave, lenticchie, piselli e mais trovano una minaccia comune. Si tratta del tonchio del fagiolo, un insetto nero-grigiastro che provocherebbe enormi danni in particolare sui fagioli. Le varietà di fagiolo maggiormente colpite sarebbero i baccelli screziati, quelli gialli e le varietà che maturano tardivamente. L’attacco del tonchio del fagiolo è riconoscibile dai danni provocati sul seme, riconoscibili dai fori rotondi.
Ogni seme ospita dalle 8 alle 10 larve e ne risulta fortemente danneggiato. I danni, però, possono verificarsi anche in orto o direttamente in campo. Quindi, dopo tignola e camola combattiamo quest’insetto grigio davvero terribile per il raccolto con i giusti rimedi. È opportuno, dapprima, scegliere varietà meno suscettibili già al momento della semina o effettuare semine tardive. Una maturazione del fagiolo per agosto o settembre sembrerebbe limitare i danni.
Dopo tignola e camola combattiamo quest’insetto grigio che danneggia raccolto e piante dell’orto con semplici rimedi naturali
Può aiutare anche sgranare i baccelli maturi al più presto prima della conservazione in magazzino. Sembrerebbe utile trattare la pianta con macerati efficaci contro la lotta dei coleotteri, come quello di peperoncino o d’ortica. Altra soluzione valida e naturale sembrerebbe il piretro, utilissimo nella lotta di parassiti e afidi di ogni tipo e che possiamo ottenere anche a casa.
Oltre al piretro naturale, un altro rimedio consentito in agricoltura biologica è pure l’azadiractina. Il consiglio è di praticare almeno 2 interventi a distanza di circa 2 settimane l’uno dall’altro. Pure un’accurata pulizia dei locali di conservazione, temperature sotto i 10 gradi e luoghi sempre asciutti sono indispensabili per combattere quest’insetto. L’utilizzo di sacchi di tela abbastanza spessi può aiutare a isolare le altre piante da quelle infestate, proteggendo il raccolto.
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