Con la recente sentenza n. 8500 del 25 marzo 2021 la Corte Suprema di Cassazione, ha riconosciuto che il potere di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria non ha limiti di tempo.
La sentenza, infatti, fa vacillare quelle norme che prevedono un punto saldo sulla conservazione delle scritture contabili. Tale principio fissa la conservazione di questi documenti per 10 anni. E probabilmente, dopo questa sentenza della Cassazione, dovremo conservare i documenti fiscali per oltre 30 anni.
Durata della conservazione dei documenti contabili
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La normativa civile stabilisce che le scritture contabili debbano essere conservate per 10 anni dalla loro ultima registrazione. Questo termine vale sia per le lettere inviate o ricevute, che per le fatture di acquisto e vendita o che si tratti di estratti conto e documenti bancari.
Tale scadenza può essere derogata nei casi in cui il Fisco ha avviato un accertamento. In questa circostanza, infatti, l’Amministrazione Finanziaria può esigere dal contribuente la conservazione delle scritture contabili fino al termine dell’accertamento. Quindi anche oltre il limite stabilito dalla normativa civile.
La sentenza che cambia tutto
Ma dopo questa sentenza della Cassazione dovremo conservare i documenti fiscali per oltre 30 anni? Si e no, o meglio, dipende.
L’Amministrazione Finanziaria, nell’espletamento delle sue funzioni, in alcuni casi, può imporre di esibire documenti risalenti a molti anni addietro. Come nel caso della sentenza n. 8500 del 25 marzo 2021.
Se nella vita aziendale è presente un’operazione che genera effetti pluriennali. Ammortamento di beni materiali e immateriali. Riporto in avanti di perdite degli esercizi pregressi. La documentazione contabile, quindi, va conservata per tutto il tempo utile e necessario a sostenere quel determinato effetto economico. Che può andare quindi ben oltre i 10 anni previsti dal codice civile.
Ne consegue che ciò che risulta in dichiarazione, e gli elementi costituenti il bilancio, nel caso di una verifica fiscale, devono essere supportati da idonea documentazione fiscale in quanto utili a vincere le eventuali presunzioni di evasione.
In conclusione, prima di distruggere le scritture contabili, sempre meglio controllare se ci sono documenti che hanno ancora motivo di essere conservati.