Dopo 7 sedute il titolo Piaggio chiude al ribasso, quali i possibili sviluppi?

Dopo avere pubblicato il report dal titolo il triplo minimo su Piaggio potrebbe presto far volare le quotazioni del titolo, le quotazioni sono salite di oltre il 6%. Nello stesso periodo l’indice principale di Piazza Affari ha perso circa il 3%. In particolare, le quotazioni hanno inanellato 7 sedute consecutive al rialzo, una sequenza che non si vedeva sul titolo dal lontano 2013.

Adesso, però, dopo 7 sedute il titolo Piaggio chiude al ribasso, quali potrebbero essere i possibili sviluppi?

Come si vede dal grafico, non dovrebbero esserci problemi particolari. Nessun livello, infatti, è stato rotto al ribasso. Inoltre, la barra del 16 luglio è stata di inside rispetto a quella del giorno precedente.

Prosegue, quindi, il rialzo il cui prossimo obiettivo potrebbe andare a trovarsi in area 2,556 euro. La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a localizzarsi in area 2,72 euro.

Il rialzo potrebbe essere messo in discussione solo da una chiusura giornaliera inferiore a 2,39 euro. In questo caso le quotazioni potrebbero tornare in area 2 euro.

La valutazione del titolo Piaggio

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Sulla base dei dati riportati sulle riviste specializzate, il titolo Piaggio risulta essere sopravvalutato qualunque sia il multiplo di mercato utilizzato. Ad esempio, il rapporto prezzo/utili, forse il parametro più utilizzato, esprime una sopravvalutazione di circa il 20% rispetto al valore medio del settore italiano. Questo livello di sopravvalutazione è confermato anche dal confronto con il settore europeo.

Un livello di sottovalutazione ancora maggiore si ottiene andando a guardare il rapporto Price to Book.

C’è, poi, un parametro che in assoluto esprime una forte sottovalutazione, mentre se confrontato con la media del settore di riferimento esprime una moderata sopravvalutazione. Stiamo parlando del rapporto tra fatturato e capitalizzazione che per il titolo Piaggio vale 0,5. La media del settore, invece, vale 0,6.

Da notare che anche il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sottovalutazione di circa il 4%. È interessante notare, poi, che, anche considerando le attese di crescita, il titolo rimane ancora sottovalutato del 4% circa.

Molto interessante, poi, è il rendimento del dividendo distribuito dalla società. Allo stato attuale, infatti, si aggira intorno al 6,1%, ma negli anni a venire le attese sono per un ulteriore miglioramento, con un rendimento che dovrebbe essere superiore al 7%.

Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, il consenso medio degli analisti è comprare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 28% circa.