Nulla sembra scuotere lo stato di quiete in cui si trova il titolo Tenaris. Neanche la pubblicazione degli eccezionali dati relativi al bilancio del 2022 sono stati sufficienti a fare ripartire al rialzo le quotazioni. Dopo 4 mesi le azioni Tenaris sono ancora al palo e si muovono all’interno di uno stretto trading range. Ecco, quindi, i livelli da monitorare con attenzione in chiusura settimanale per capire se il titolo sta iniziando una fase direzionale sia essa al rialzo o al ribasso.
Dopo 4 mesi le azioni Tenaris sono ancora al palo: i livelli da monitorare con attenzione secondo l’analisi grafica
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Il titolo Tenaris (MIL:TEN) ha chiuso la seduta del 28 febbraio in ribasso del 2,40% rispetto alla seduta precedente a quota 15,68 euro.
Come si vede dal grafico, è da ottobre del 2022 che le quotazioni si stanno muovendo all’interno di un trading range delimitato dai livelli 15,26 € – 16,645 €. A questo punto solo la rottura in chiusura di settimana potrebbe dare direzionalità al titolo. Bisogna, quindi, avere molta pazienza e aspettare cosa succede in chiusura settimanale.
Le raccomandazioni degli analisti e l’analisi fondamentale
Dal punto di vista dei fondamentali non c’è assoluta convergenza tra i diversi approcci. Il rapporto prezzo su utili e il Price to Book ratio esprimono una sottovalutazione di circa il 50%. Il rapporto tra prezzo e fatturato, invece, non solo è elevato in assoluto, ma esprime anche una sopravvalutazione di oltre il 50%.
Infine, uno sguardo al bilancio. Con un indice di liquidità superiore a 3 e un debito sul capitale pari a 0,06 la situazione di Tenaris risulta essere molto solida. In particolare, il rapporto tra debito e capitalizzazione è il più basso tra i big di Piazza Affari.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, le raccomandazioni degli analisti hanno un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 26% circa. Tuttavia, questo prezzo obiettivo medio non ha una forte valenza. Le raccomandazioni dei 12 analisti, infatti, sono così diverse tra di loro che, con una dispersione del 20% circa, rendono il prezzo obiettivo medio a un anno compatibile anche con le attuali quotazioni.
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