Donne in pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi e senza arrivare a 2,8 volte l’assegno sociale 

Donne in pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi-Foto da pixabay.com

Tutto sembrava ormai andare nella direzione di una manovra di Bilancio con poche novità in materia pensionistica. Perché sembrava che il pacchetto pensioni della manovra doveva essere esclusivamente con proroga di Quota 103, dell’APE sociale e di Opzione Donna. Magari con piccoli correttivi, soprattutto per Opzione Donna, ma senza le tanto attese Quota 41 per tutti e pensione flessibile con 20 anni di contributi. Ed invece, proprio per le donne ecco che emerge una novità importante. Pare infatti che si stia lavorando per una misura che subito è stata ribattezzata “Quota 84”. E tutto nasce dal fatto che sommando età e contributi alle donne potrebbe essere concessa la possibilità di uscire se questa somma da 84. 

Donne in pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi e senza arrivare a 2,8 volte l’assegno sociale

Tempo fa si parlava di estendere la possibilità di pensionamento anticipato a tutti i lavoratori che arrivavano a compiere 64 anni di età e contemporaneamente a completare 20 anni di contribuzione versata. Una possibilità che esiste già adesso e si chiama pensione anticipata contributiva. La misura però riguarda solo i lavoratori che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. Per chi ha iniziato prima niente pensione. L’estensione guarda proprio a questi esclusi dalla misura. Si pensava di allargare il campo, naturalmente imponendo a tutti il ricalcolo contributivo della prestazione, altrimenti non si chiamerebbe pensione anticipata contributiva. Per i proponenti era un modo per dotare il sistema di flessibilità, visto che al lavoratore a 64 anni di età era concessa la facoltà di scegliere tra restare ancora al lavoro o uscire con una pensione ridotta dal calcolo contributivo.

Come potrebbero andare dal 2024

La pensione anticipata contributiva ha un vincolo ulteriore da considerare, e che spesso taglia fuori i lavoratori da questo strumento di pensionamento anticipato. Infatti all’età ed ai contributi serve anche un importo della pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Tanto per intenderci, per la pensione anticipata contributiva ad assegno sociale pari a 503,27 euro come è nel 2023, serve raggiungere un trattamento di circa 1.409 euro al mese.

La novità di cui parlavamo in premessa e cioè, donne in pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi, è una nuova ipotesi di estensione della misura già citata. Perché al posto di prorogare Opzione Donna, il Governo sembra stia studiando la possibilità di dare a tutte le donne la facoltà di utilizzare a 64 anni di età l’anticipata contributiva, e non solo alle lavoratrici che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995.

Si pensa anche di ridurre l’importo minimo della pensione da centrare, perché 2,8 volte l’assegno sociale è un limite molto alto. Per di più, stando ai calcoli, una pensione anticipata contributiva a 64 anni, sarebbe penalizzata come importo, in maniera inferiore rispetto ai tagli che hanno subito le lavoratrici andate in pensiona con Opzione Donna. Anche perché l’età di uscita passerebbe dai 58, 59 o 60 anni di Opzione Donna, ai 64 della nuova misura. Con coefficienti di trasformazione che sono migliori perché l’età di pensionamento è più alta.

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