Domanda di pensione respinta a 67 anni anche con 20 anni di lavoro, perché?

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L’INPS eroga diverse misure tra trattamenti anticipati e pensioni di invalidità. Ma senza alcun dubbio quella più richiesta è la pensione di vecchiaia, perché è la più accessibile. Quella cioè, che pur richiedendo un’età anagrafica più alta, permette l’accesso ad una platea vastissima di lavoratori. Ovvero tutti quelli che hanno versato almeno 20 anni di contributi. Ma può capitare di avere una domanda di pensione respinta a 67 anni anche con contributi prima del 1996 e anche se si è strasicuri di aver lavorato almeno 20 anni. E allora cosa accade in questi casi e perché l’INPS non accetta la domanda di pensione?

20 anni di lavoro non sempre sono 20 anni di contributi

Se parliamo di un assunzione full time dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2020 nella stessa azienda, senza interruzioni e senza aspettativa, sicuramente il lavoratore avrà 20 anni di contributi. Ed in questo caso, a fronte di 20 anni di lavoro, si avranno 20 anni di contributi.

Ma negli ultimi anni, purtroppo, il lavoro non va proprio così. Supponiamo che lo stesso lavoratore abbia lavorato dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2010 per un’azienda e dal 2 gennaio 2011 al 31 dicembre 2020 per un’altra. Non avrebbe 20 anni di contributi ma mancherebbe 1 giorno a completare l’ultima settimana di contributi utili. Ovviamente questo è un esempio limite ma rende l’idea.

Basta un periodo part time

Basta che pur avendo lavorato sempre 20, per un periodo si sia stati messi a lavorare part time. E che la retribuzione ricevuta non coprisse il minimale INPS per la copertura dell’intero periodo. Ed in questo caso a fronte di 20 anni di lavoro non si avrebbero 20 anni di contributi. Ci sono casi in cui il part time di 1 anno corrisponde a 9 mesi di contributi. Ed appare ovvio che in quel caso 20 anni di lavoro corrispondono a 15 anni di contributi. E la pensione non spetterebbe.

L’indennità di disoccupazione non copre l’intero periodo

Non bisogna basarsi neanche sulla NASPI perché bisogna ricordare che i primi 8 giorni di indennità di disoccupazione non sono indennizzati. E quindi, neanche coperti da contribuzione figurativa. Di conseguenza 18 anni di lavoro e 2 anni di NASPI potrebbero riservare la brutta sorpresa di trovarsi senza una settimana di contributi.

In ultimo, la domanda potrebbe essere stata respinta perché per un periodo, magari, il datore di lavoro non ha versato contributi. E pur avendo lavorato 20 anni ci si ritrova con meno contributi per colpa di omissioni di versamento. E allora cosa bisogna fare prima di presentare domanda di pensione?

Domanda di pensione respinta a 67 anni dopo 20 anni di lavoro

Prima di presentare domanda di pensione il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un patronato. Anche se si tratta di una domanda semplice da presentare l’ente potrà vedere se ci sono mancanze che vanno colmate. E se c’è il rischio che la domanda possa in qualche modo essere respinta. E magari fare qualcosa per evitare che questo accada. Come, ad esempio, chiedere il riconoscimento dei contributi figurativi per il servizio militare.

In ogni caso contare sempre le settimane di contributi versati e non gli anni lavorati. Nell’estratto conto contributivo accanto ad ogni periodo temporale ci sono le settimane utili al diritto ad alla misure. Si devono conteggiare quelle e non gli anni di servizio. E ricordare che per accedere alla pensione di vecchiaia servono almeno 1.040 settimane di contributi utili al diritto.

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