Chiamate più comunemente statine (HMG-CR) sono gli inibitori utilizzati per combattere l’ipercolesterolemia e alcune malattie cardiovascolari. Esse agiscono riducendo la concentrazione di colesterolo totale (LDL e HDL) e trigliceridi nel sangue. Inoltre, ci sorprenderà sapere che questo comune farmaco deriva da un fungo. Infatti, la prima statina fu scoperta negli anni ‘70 nel fungo Akira Endo.
Oggi le statine utilizzate sono sintetiche e possono avere caratteristiche diverse. Tutte lavorano a livello del fegato, organo dove metabolizzano il colesterolo. Alcune, come la pitavastatina, sono molto potenti e hanno come effetto un abbassamento notevole dei livelli di colesterolo. Nel tempo, infatti, questi inibitori hanno dimostrato la loro validità nella cura delle patologie prima riportate. L’uso delle statine ha ridotto ampiamente la mortalità in caso di ipercolesterolemia e sono usate come farmaco preventivo. Purtroppo, però, alla cura sono associati dolori muscolari e altri effetti collaterali delle statine contro colesterolo e problemi cardiovascolari. Pertanto la somministrazione di statine può avere reazioni diverse in base ai pazienti.
Dolori muscolari e altri effetti collaterali delle statine contro colesterolo e problemi cardiovascolari
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Ad oggi sono molti gli studi che evidenziano un legame importante tra somministrazione di statine e rischio di disfunzione renale, epatica e dolori muscolari. Per quanto riguarda i dolori muscolari si parla di miotossicità da statine. Essa si presenta con affaticamento, stanchezza, dolori e crampi muscolari e dolore ai tendini. Secondo gli studi a incidere sulla tossicità delle statine è l’elevato dosaggio. Uno studio condotto nel 2007 nel Regno Unito rivela che dosi elevate di statine aumenta di sei volte il rischio di dolori muscolari. Chiaramente questi parametri variano da soggetto a soggetto.
Secondo alcuni studi le statine possono essere tossiche anche per il fegato. Si parla di epatotossicità quando il farmaco inibisce l’organo con rischio di lesioni e disfunzioni. In particolare, questa possibilità pare aumentare in pazienti anziani che soffrono di più patologie. Si verificano episodi di lesioni al fegato connesse alla somministrazione di statine anche in pazienti che hanno ricevuto trapianto d’organi, sieropositivi e immunodepressi.
Si presta molta attenzione anche all’interazione tra statine e altri farmaci. La mescolanza di questi aumenterebbe il rischio di effetti collaterali, più frequentemente crampi muscolari e sofferenza epatica. Chiaramente tutti questi sintomi non devono indurre ad abbandonare la terapia. Con l’aiuto del proprio medico è possibile valutare la somministrazione più adatta. Gli studi scientifici, in questo senso, continuano a lavorare alla ricerca di risposte sicure.
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