Dolore alla base del dito e difficoltà a chiudere la mano potrebbero essere i campanelli d’allarme di questo disturbo 

dita

Le mani probabilmente sono una parte del nostro corpo che diamo per scontata, ma immaginiamo cosa non potremmo più fare senza di loro. Per esempio, scrivere con la penna o al computer, impugnare lo smartphone, mangiare, lavarci, vestirci, grattarci, guidare, cambiare un canale col telecomando.

A queste sicuramente si aggiungeranno tantissime altre attività che non faranno altro che sottolineare l’importanza delle mani nella nostra vita quotidiana.

Per questo motivo, quando non possiamo usarle come vorremmo è un vero problema. Esistono, infatti, diversi disturbi che possono colpire le nostre mani, dita comprese, che possono limitarne i movimenti e causare dolore.

In questo articolo, seguendo le indicazioni di una recente pubblicazione di Humanitas, ne andremo a conoscere uno che in realtà è molto frequente.

Dolore alla base del dito e difficoltà a chiudere la mano potrebbero essere i campanelli d’allarme di questo disturbo

Si tratta della tenosinovite stenosante dei tendini flessori, quattro parole tecniche che indicano più semplicemente un disturbo noto come “dito a scatto”.

Che cosa lo provoca?

Tutto partirebbe da un’infiammazione a carico dei tendini flessori che si trovano nel dito.

Questi, infiammati, inizierebbero ad avere difficoltà nell’attraversare le cosiddette pulegge fibrose, ossia dei piccoli tunnel che permettono ai tendini di scorrere vicino alle ossa e flettere così il dito.

Ciò, poi, si tradurrebbe con il problema più comune della patologia in esame.

Cioè, quando pieghiamo il dito toccato da questa infiammazione, e vogliamo poi riportarlo ad una posizione dritta e distesa, lo facciamo con fatica e con un movimento a scatto.

I sintomi

Dolore alla base del dito e difficoltà a chiudere la mano a pungo potrebbero essere i principali campanelli d’allarme di questo disturbo.

Infatti, anche se la tenosinovite stenosante riguardasse un solo dito potrebbe compromettere l’intera funzionalità della mano. Inoltre, come riportato sempre in questo studio, molte persone affette dal disturbo avvertirebbero un peggioramento di tali sintomi al mattino.

Una spiegazione potrebbe essere legata al fatto che, durante la notte, la mano starebbe immobile e i tendini potrebbero gonfiarsi.Di conseguenza, la mattina sarebbe più complicato rimetterla in moto e compiere i gesti quotidiani.

Le cure

Per quanto riguarda i possibili trattamenti, questi varierebbero da caso a caso.

Di fronte a quelli meno compromettenti per la vita di tutti i giorni, il medico specializzato potrebbe valutare l’uso di un tutore diurno e notturno. In aggiunta, potrebbe anche prevedere un’infiltrazione a base di corticosteroidi.

Infine, per i casi più gravi, il medico potrebbe optare per un intervento chirurgico che generalmente è ambulatoriale e in anestesia locale.

Approfondimento

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