Non è un bel momento per IREN vista l’istruttoria in corso dell’Antitrust per i rincari sulle bollette. La municipalizzata, infatti, dovrà tornare alle condizioni contrattuali precedenti il 10 agosto. In pratica dovrà applicare agli utenti il prezzo di due mesi fa. Questo potrebbe essere un bel problema per l’azienda energetica, che dovrà fare i conti coi nodi del flusso di cassa e una trimestrale ancora non pubblicata, gravata anche dalla tassa sugli extraprofitti.
Una situazione non proprio facile, che potrebbe avere anche un impatto su dividendo e sottovalutazione del titolo. Questi, infatti, se non dovessero essere intaccati dalla prossima trimestrale, potrebbero essere le molle per spingere al rialzo le azioni IREN.
Come valutare il titolo secondo l’analisi fondamentale
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Qualunque sia la metrica considerata, le azioni IREN risultano essere sottovalutate. Ad esempio, il rapporto tra il prezzo e gli utili è pari a 7,9x, da confrontare con la media del settore pari a 14,8x per una sottovalutazione di circa il 50%. Un dato molto importante, poi, è quello relativo al rapporto tra prezzo e fatturato. Per IREN, infatti, questo indicatore vale 0,3, un livello molto basso in assoluto. Se, poi, lo si confronta con quello medio del settore di riferimento, pari a 2,0, si scopre che la sottovalutazione sale a oltre l’80%.
Ricordiamo, poi, che il rendimento del dividendo di IREN si è sempre mantenuto negli anni tra il 3% e il 4%. Inoltre, le attese sono per un miglioramento del rendimento per i prossimi anni che dovrebbe portarsi a circa l’8%.
Infine, ricordiamo che IREN è tra le azioni e titoli consigliati dagli analisti con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di oltre il 70%.
Dividendo e sottovalutazione le molle per spingere al rialzo le azioni IREN: le indicazioni dell’analisi grafica
Le azioni IREN (MIL:IRE) hanno chiuso la seduta del 7 novembre a quota 1,478 euro in ribasso dello 0,27% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è rialzista e punta al II obiettivo di prezzo in area 1,595 euro. Il superamento di questo livello, poi, potrebbe aprire le porte a una continuazione del rialzo fino alla massima estensione rialzista in area 1,735 euro (III obiettivo di prezzo).
Solo una chiusura giornaliera inferiore a 1,455 euro potrebbe mettere in pericolo il rialzo e far girare la tendenza al ribasso.