JPMorgan Chase è pronta a pubblicare i risultati del primo trimestre, ed è la prima grande banca a farlo in un momento di forti oscillazioni sui Mercati.
Secondo le previsioni, le azioni possono far guadagnare 4,61 dollari a fronte di un ricavo stimato di 44,11 miliardi di dollari. Al momento JPMorgan prevede un fatturato trimestrale di 44,14 miliardi di dollari (41,93 miliardi di dollari nell’anno precedente), ma il report che verrà pubblicato proprio oggi 11 aprile contiene informazioni molto più importanti. Gli investitori potranno capire il sentiment degli americani, le preoccupazioni o le difficoltà di imprenditori e aziende. Il tutto mentre la Fed tramite le parole di Jerome Powell ha affermato “non c’è fretta di tagliare i tassi”. Ma la vera domanda è: quanto è grave la situazione della banca e del settore bancario in generale?
Le azioni JPMorgan sono ancora un affare?
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Attualmente, le azioni JPMorgan Chase & Co. (NYSE:JPM) offrono un rendimento annuo da dividendi del 2,66%, ovvero 1,40 dollari per azione. I titoli bancari, però, non sono indenni dalle tariffe, quantomeno perché le conseguenze indirette si ripercuotono sugli affari. Come sappiamo, un’inflazione alta avvantaggia gli istituti di credito, quantomeno nella riscossione degli interessi. Ma oggi Trump sta fortemente spingendo per un taglio dei tassi da parte della Fed. Al contempo, le tariffe del Presidente degli Stati Uniti possono innescare una recessione, calo dei consumi, e anche insolvenza/default. Dal cosiddetto “giorno della liberazione” i titoli bancari, è indubbio, hanno avuto notevoli oscillazioni.
Tutto questo Jamie Dimon, Presidente di JPMorgan, lo sa benissimo, e le sue dichiarazioni – arrivate poco prima della pubblicazione dei dati del primo trimestre 2025 – sono apparse un po’ criptiche.
Calmatevi, respirate profondamente – questa non è una crisi come quella del 2008: all’epoca il mondo era enormemente sovraindebitato
Avrebbe affermato in diverse occasioni. Dimon, probabilmente nel tentativo di rassicurare gli investitori, ha ricordato che i cambiamenti prodotti dalle tariffe non si verificheranno in un solo giorno, e che sarebbe sufficiente che Trump dimostrasse politicamente che i vari accordi commerciali stanno arrivando a dei progressi concreti. Secondo il suo parere, gli Stati Uniti andranno verso una crescita fino al 3% annuo, ma questa è la versione più rosea tra quelle ipotizzate dal Presidente della JPMorgan.
Le medesime considerazioni, naturalmente, possono essere fatte anche riguardo agli altri importanti istituti bancari del mondo. A breve arriveranno i report di:
- Wells Fargo – 11 aprile 2025;
- The Bank of New York – 11 aprile 2025;
- Goldman Sachs – 14 aprile 2025.
Gli analisti la pensano così: JPMorgan è to buy
Nonostante l’incertezza attuale e l’ampia volatilità dei titoli bancari, secondo Bloomberg per JPMorgan & Chase il consensus prevede per il primo trimestre del 2025 un utile per azione sostanzialmente in linea con quello registrato nello stesso trimestre del 2024, con un lieve calo rispetto ai 4,81 dollari. I ricavi sono stimati in 44,394 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 42,5 miliardi del 2024. Il dato positivo potrebbe essere ancora rappresentato dagli introiti derivanti dagli interessi, che però rispetto al 2023 potrebbero aver raggiunto i massimi. Lo scenario resta comunque da monitorare con attenzione, proprio a causa dell’alta volatilità.