Quando si fa fatica ad addormentarsi molto spesso si ricerca in cucina uno snack o uno spuntino per riempire il tempo della veglia. I disturbi del sonno possono riguardare diversi momenti di questo ciclo vitale. C’è chi ha problemi nell’addormentamento, chi invece soffre di continui risvegli notturni che si accompagnano alla continua ricerca di cibo in casa.
Insomma, disturbi del sonno e cattiva alimentazione molto spesso sono particolarmente associati e in correlazione tra di loro. Questi segnali che il corpo manda non si dovrebbero mai trascurare in quanto significano che esiste un qualche problema di variabile natura. A volte la ragione può risiedere in uno scarso apporto di nutrienti. Disturbi del sonno e fame notturna potrebbero dipendere dalla carenza di questa vitamina che ci apprestiamo ad illustrare.
Che relazione hanno carenza di sonno e fame?
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Il sonno ristoratore e un’alimentazione sana e regolare possono essere buoni indicatori di uno stato di benessere psicofisico. Perché ciò sia possibile, il corpo ha bisogno di tutti i nutrienti e le sostanze nutritive di cui ha bisogno. Un esempio è la Vitamina D. Sebbene questa vitamina si associ esclusivamente al processo di rafforzamento di ossa e denti, in realtà svolge numerose funzioni nel nostro sistema corporeo. Come sappiamo, l’organismo ottiene circa il 90% della Vitamina D di cui necessita dall’esposizione ai raggi solari. Il restante 10%, invece, lo integra per mezzo dell’alimentazione. Abbiamo portato alcuni esempi nell’articolo “Fare il pieno di Vitamina D con questi 5 alimenti che non possono mancare a tavola”.
Chi non si espone quotidianamente al sole con le dovute protezioni rischia mette il proprio corpo nella condizione di non assumere sufficiente Vitamina D. Disturbi del sonno e fame notturna potrebbero dipendere dalla carenza di questa vitamina dunque. Il mancato apporto di sufficiente Vitamina D comporta non solo un indebolimento osseo, ma anche disturbi del sonno.
Come interviene la Vitamina D
La Vitamina D, insieme ad altre sostanze, interviene sui ritmi sonno-veglia a livello dell’ipotalamo regolando queste funzioni fisiologiche. Uno studio scientifico del 2017 ha mostrato che la carenza di questa vitamina in soggetti adulti possa essere correlata a disturbi del sonno e dell’addormentamento.
Un dato sicuramente interessante che offre lo spunto per ulteriori approfondimenti in ambito scientifico. La bella stagione estiva, dunque, potrebbe aiutare chi si espone adeguatamente al sole a migliorare la propria qualità del sonno. Basta davvero una brevissima esposizione di circa un quarto d’ora per fissare la Vitamina D e beneficiare di tutte le proprietà che possiede.
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