Diritti ed aiuti economici per mamme disoccupate

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Gli Esperti di ProiezionidiBorsa hanno già trattato l’argomento delle mamme lavoratrici. Oggi si aggiunge che lo Stato tutela la maternità in quanto tale, anche indipendentemente dalla condizione di impiego. Di seguito si elencano i principali diritti ed alcuni aiuti economici pensati per mamme anche se disoccupate.

Tecnicamente l’indennità di maternità prevista dall’INPS spetta solo alle lavoratrici che scoprono di aspettare un bambino. Quindi occorre essere occupate, anche perché l’indennità di maternità INPS viene erogata in busta paga.

La legge ha però esteso il congedo di maternità erogato dall’INPS anche alla donna disoccupata incinta, se ricorrono questi presupposti.

Bisogna che il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro sia iniziato entro 60 giorni da quando la donna ha perso il lavoro. Se invece il periodo di astensione obbligatoria è iniziato quando il lavoro era cessato da più di 60 giorni? La neo disoccupata riceve lo stesso la maternità INPS se ha i requisiti per percepire la disoccupazione Naspi.

Diritti ed aiuti economici per mamme disoccupate

Se la donna non ha i requisiti per la Naspi può ugualmente percepire la maternità INPS. Occorre allora che il congedo di maternità sia cominciato entro 180 giorni dall’ultimo giorno di lavoro. Inoltre è necessario che negli ultimi due anni abbia versato almeno 26 contributi settimanali.

Per ottenere questo aiuto economico bisogna presentare domanda all’INPS. Chi ha il PIN dell’INPS può provvedere autonomamente dal sito dell’Ente Previdenziale. Altrimenti conviene rivolgersi ad un patronato che provvederà all’invio telematico della domanda dai propri canali telematici.

Esiste anche un numero verde che dovrebbe consentire di presentare la domanda personalmente se non si possiede un PC ed una connessione internet. Il numero 803164 è gratuito se si chiama da fisso, ma è anche difficile trovarlo libero.

Non occorre precipitarsi a chiedere l’indennità di maternità appena inizia la gravidanza. La legge consente di chiederla entro un anno dal giorno in cui il periodo di congedo dal lavoro è terminato. Se il termine di un anno sta per scadere è sufficiente che la mamma invii una raccomandata con ricevuta di ritorno all’INPS dove semplicemente scriva che vuole chiedere l’indennità di maternità. La raccomandata impedisce la prescrizione del diritto della neo mamma. A quel punto ci sarà tempo e modo di presentare la pratica vera e propria.

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