Molti sostengono che basta ignorare il cane quando corre per casa e si butta a destra e a manca come un ossessionato al suono del campanello. Ma questo approccio non basta, visto che il cane spesso continua. Ecco un metodo probabilmente più efficace.
La grande paura di molti proprietari di animali è che il suono del campanello diventi un rituale di caos e rumore ingiustificato. Dannoso per i nostri timpani, per la tranquillità del cane (è una situazione di forte eccitamento) e per l’umore dei vicini. Limitarci a fare finta di nulla potrebbe incidere positivamente nel ridurre lo stress del momento. Ma non necessariamente elimina il problema. Ecco un metodo fenomenale e semplice per dire “basta” al cane che abbaia allo sfinimento al citofono, anche se talvolta la razza del cane conta.
Dire “basta” al cane che abbaia come un pazzo al campanello di casa o al citofono: già, ma come?
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L’esercizio consigliato è un’evoluzione del celebre esercizio di indifferenza. I cani sono incentivati ad adottare un comportamento quando sono premiati per la loro azione. Così noi dobbiamo premiarli a ritornare fermi ed in silenzio. Questo ovviamente avviene senza l’utilizzo di alcun metodo coercitivo, ma con un pochino di pazienza e un guinzaglio, possibilmente con l’ausilio di un collaboratore. Leghiamo al guinzaglio il cane e sediamoci in poltrona ad attendere il suono. Come verosimilmente accadrà, non appena il cane sentirà il citofono salterà in piedi a sbraitare eccitato per la novità. Noi rimaniamo seduti e calmi senza dirigerci alla porta. Appena il cane si calma, chiediamogli di sedersi, meglio se in un angolo identificato non troppo lontano dall’ingresso. Non appena si sarà seduto e avrà smesso di abbaiare, possiamo premiarlo e accarezzarlo.
Il cane inizierà a comprendere che noi non associamo al rumore la foga, e lui non deve fare altro che sedersi ed aspettare il premio. Possiamo combinare l’esercizio con altri stimoli acustici simili al citofono, quali il telefono fisso oppure cellulare.
Per implementare l’esercizio, ed evitare che alla gioia del campanello si unisca la foga dell’incontro, non appena il padrone ritorna in casa dovrà procedere senza inizialmente dare l’attenzione al cane. Poi, finita l’euforia, il padrone dovrà insistere a chiedere al cane di sedersi nell’angolo della casa identificato.
Talvolta la razza del cane conta
Più che essere la conclusione di un esercizio, talvolta il carattere del cane è la causa profonda del suo allarme travolgente. Nel corso dei millenni gli uomini hanno selezionato le razze per essere più utili per determinati fini. Così in alcune razze la componente comportamentale innata è così radicata nella genetica, da risultare molto difficile da mitigare. Infatti abbaiano ovunque, anche quando sono in macchina. Si possono fare alcuni esempi, anche perché sono spesso identificati cani da guardia. Anche se più che per la loro mole spesso venivano impiegati per il rumore che emettevano. Forse era fastidioso, ma di certo era utile. Stiamo parlando di razze anche molto piccole, come i Pincher, i Cairn Terrier ed i Barboncini.
È molto importante educare il cane a stare in casa. Ad esempio dovremmo stare attenti a non abituarli a salire sulle poltrone o su altri punti centrali della casa difficili da occupare.