C’è un momento della giornata in cui, inevitabilmente, si finisce per focalizzarsi su se stessi. In genere è esattamente la fase che anticipa il riposo notturno. Questo perché, in un certo senso, si mettono da parte preoccupazioni e distrazioni ed inevitabilmente si presta più attenzione ai segnali che il corpo dà.
Può capitare di prendere atto del fatto che difficoltà a digerire e tachicardia si facciano sentire. Il presupposto essenziale, in questi casi, è che la migliore cura è quella di rivolgersi al proprio medico. Soprattutto se questi sintomi dovessero verificarsi con una certa frequenza non esiste figura migliore che possa rintracciare le cause, stabilire terapie e il modo di affrontare i problemi.
Anche perché nessuno salirebbe su un aereo se non sapesse di doverlo pilotare da solo e non da un equipaggio qualificato a guidarlo. L’ipotesi di curarsi e risolvere i problemi di salute in autonomia dovrebbe essere considerata più o meno la stessa cosa.
Può, però, essere utile a titolo informativo venire a conoscenza di cosa certe spie possono indicare. Se prima di dormire, o ancora più probabile dopo aver cenato o pranzato, si avverte difficoltà a digerire o palpitazioni potrebbe essere che si soffra di ernia iatale. Sulle pagine di Humanitas, infatti, viene indicato come “sintomo caratteristico” la sensazione di percepire i battiti cardiaci dopo aver consumato un pasto. Come se si trattasse di una palpitazione.
Difficoltà a digerire e tachicardia prima di dormire potrebbero essere la spia di questa condizione
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Si indica come “una condizione anatomica caratterizzata dal passaggio di una parte dello stomaco nel torace”. Non è detto si manifesti in maniera sintomatica, ma quando accade si rivela con la difficoltà a digerire e con effetti assimilabili al reflusso gastroesofageo. Risalgono, cioè, nell’esofago gli acidi gastrici e si avvertono i tipici fastidi come il bruciore, la sensazione di rigurgito e dolore a livello toracico.
Come si tratta
Il medico riuscirà a diagnosticare il problema attraverso gli esami che vengono fatti quando si lamentano questo tipo di sensazioni. Dopo gli accertamenti strumentali si potrà essere a conoscenza del se il problema è riconducibile a ernia iatale, reflusso, a entrambi o a nessuna delle due cose.
L’ernia iatale si affronta soprattutto con un cambio delle abitudini alimentari o comunque con l’assegnazione di linee guida che escludano pietanze fritte, cibi piccanti e altri. E tra i consigli che vengono dati c’è quello di non mangiare tropo tardi la sera. Ancora, non assumere una posizione non indicata subito dopo aver mangiato (ad esempio sdraiarsi), soprattutto se lo si è fatto con porzioni abbondanti o cibi pesanti.
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