Potrebbe derivare da altre malattie o essere un dolore primario di cui non si conoscono le cause ma soprattutto con il cambio di stagione le cefalee sarebbero fastidiose e continue. Vediamo come combatterle limitando l’assunzione dei farmaci.
Le variazioni di temperatura potrebbero portare in alcuni casi dolori alla testa. Della famosa cefalea si conoscerebbero le cause ma non i motivi per cui i segnali dolorosi verrebbero inizialmente attivati. In inverno la variazione del peso dell’aria potrebbe incidere sui fluidi paranasali portando il mal di testa. Ma le cause potrebbe essere svariate in tutte le stagioni dell’anno. La circolazione del sangue nei vasi sanguigni, l’infiammazione dei nervi cranici, contratture muscolari, potrebbero portare alla cefalea. Questo dolore potrebbe impedirci di vivere normalmente la nostra giornata e sarebbe pesantemente invalidante, soprattutto se cronico.
Quali differenze tra cefalea ed emicrania? Quando si parla di cefalea o mal di testa si indica con un termine medico un dolore al capo. L’emicrania sarebbe una forma precisa di cefalea e avrebbe caratteristiche delineate. L’emicrania sarebbe un dolore acuto e potremmo sentire pulsare su un lato della testa o nella parte interiore. Il dolore potrebbe aumentare coinvolgendo fronte e tempie.
Malattie invalidanti ancora da riconoscere
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L’emicrania avrebbe un altissimo costo dal punto di vista umano, sociale ed economico. Secondo l’OMS l’emicrania sarebbe la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante, riguardando il 12% degli adulti nel Mondo. In Italia un primo passo è stato fatto con la creazione di un disegno di legge che riconosce la cefalea cronica come malattia invalidante. I decreti attuativi non sono ancora stati emanati.
Eppure quest’anno, durante la giornata nazionale per il mal di testa, che colpirebbe 26 milioni di italiani, sono state annunciate nuove cure. Starebbero per essere immesse nel mercato nuove molecole, anticorpi in grado di bloccare gli effetti di una proteina di piccole dimensioni che potrebbe essere la causa scatenante dell’emicrania. Bisognerebbe distinguere, comunque, il mal di testa proveniente da altre malattie dalle cefalee primarie che non derivano da condizioni mediche differenti. Sia le prime che le seconde non andrebbero mai sottovalutate. Soprattutto se si aggravano, se non scompaiono, se non passano con gli antidolorifici. Facciamo attenzione quando i dolori sono associati ad altri sintomi come vomito o diarrea. In questi casi dovremmo andare subito dal medico.
Differenze tra cefalea ed emicrania e molecole che ci aiutano
Secondo recenti studi, le emicranie femminili potrebbero diminuire grazie alla vitamina B1. I ricercatori hanno infatti scoperto una maggiore assunzione di questa vitamina da parte dei soggetti studiati che presentavano minori casi di emicranie. La vitamina B1 regolerebbe i livelli cerebrali durante il rilascio della serotonina che andrebbe a impattare con la formazione degli episodi dolorosi.
Ulteriori studi dovrebbero portare a delle conferme, i medici sono comunque convinti dell’utilità di limitare i farmaci per combattere questi problemi. Le molecole di origine naturale sia vitaminiche che minerali, come il magnesio, sarebbero da preferire. Migliorare la qualità della vita potrebbe passare anche per questa via. Controllare ansia e stress significherebbe trovare un nuovo equilibrio che potrebbe limitare i dolori. E a questo obiettivo si arriverebbe anche evitando di abusare dei farmaci nella quotidianità.