Sono davvero lontani i tempi in cui, per avere un quadro del proprio conto bancario, bisognava recarsi allo sportello. Persino raggiungere un bancomat e stampare un promemoria della lista movimenti è una consuetudine che appartiene al passato.
Con il dilagare degli strumenti digitali anche la gestione del conto corrente è diventata molto più smart. Basta un telefonino e l’app della banca per avere sempre sotto la propria visione ciò che accade.
Questo aggiornamento in tempo praticamente reale porta anche qualche piccolo interrogativo. Soprattutto per chi non ha dimestichezza con il funzionamento di questi sistemi. Un esempio significativo arriva dalla relazione esistente tra saldo contabile e saldo disponibile.
Differenza tra saldo contabile e saldo disponibile sul conto, un esempio
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Quello che differenzia le due voci diventa motivo di dubbio nel momento in cui i due valori non corrispondono. Può, ad esempio, accadere di avere a disposizione un saldo contabile che sia maggiore di quello disponibile.
Dunque, cosa significa saldo disponibile? Semplificando al massimo il concetto, si può dire che è esattamente ciò che si può spendere. La cifra, cioè, che si ha realmente a disposizione. Se si hanno, ad esempio, 1.000 euro di saldo disponibile e 1.050 euro di saldo contabile, non si può acquistare qualcosa che costi 1001 euro.
Perché i due valori sono diversi?
Ma da cosa può dipendere la differenza tra saldo contabile e saldo disponibile? Semplicemente dal fatto che non c’è ancora un allineamento tra le due voci. Questo accade perché può succedere che una o più operazioni siano ancora da contabilizzare.
Quando, ad esempio, si fa un bonifico, la cifra viene subito sottratta dal saldo disponibile. Viceversa potrebbe servire un “tempo tecnico” affinché avvenga la decurtazione sul saldo “contabile”. Quando, perciò, si deve andare a considerare un acquisto bisogna sempre tenere conto del saldo disponibile.
Quando il saldo contabile e il saldo disponibile tornano uguali?
Non si può stabilire una tempistica precisa rispetto a quanto occorra affinché i due valori si allineino. Questo parametro è strettamente dipendente dalle tipologie di operazioni e dal proprio istituto bancario. Tuttavia, in linea generale potrebbero servire 48 ore affinché non ci sia più una differenza tra le due voci.
In fin dei conti si tratta di un aspetto tecnico del mondo bancario, che ha un effetto davvero marginale nel quotidiano e che non sposta gli equilibri. Come, invece, ad esempio fanno i rincari di un 2022 che si ricorderà per gli effetti sul costo della vita.
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