Ormai è ufficialmente partita la nuova stagione della dichiarazione dei redditi. Presto sarà possibile iniziare a visionare il 730 precompilato nei cassetti fiscale dei contribuenti. Poco dopo partirà la possibilità di inviare le dichiarazioni dei redditi. L’importanza della dichiarazione dei redditi è maggiore per chi conta di ricevere dall’Agenzia delle Entrate un rimborso fiscale per le spese sostenute l’anno precedente. Infatti c’è chi deve recuperare le opere di ristrutturazione di casa, c’è chi invece ha molte spese sanitarie da scaricare. Dichiarazione dei redditi e detrazioni: cosa fare per non commettere errori?
Ma naturalmente non basta presentare la dichiarazione dei redditi per ricevere il giusto rimborso fiscale spettante perché spesso si commettono degli errori. Ed altrettanto spesso il contribuente non sa che anche presentando la dichiarazione dei redditi ed anche avendo un’imposta a credito, il rimborso non arriverà mai. Né con il datore di lavoro e nemmeno tramite l’Agenzia delle Entrate. Inutile quindi attendere accrediti in busta paga o sul conto corrente.
Dichiarazione dei redditi e detrazioni: perderà il rimborso dell’Agenzia delle Entrate sul 730
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Non è un errore del contribuente, ma finisce con l’incidere negativamente lo stesso sulla possibilità di ricevere il rimborso da 730 la questione dell’incapienza fiscale. Qualcuno sbagliando può finire con il considerare il rimborso fiscale una specie di regalo da parte del Fisco. Ma invece questo non è vero. Infatti il rimborso fiscale si riceve perché l’hanno precedentemente il contribuente ha pagato più tasse di quelle effettivamente dovute al Fisco. O perchè sono state sostenute molte spese che lo Stato considera detraibili da punto di vista fiscale. Tutto dipende dalle trattenute che il datore di lavoro ha effettuato l’anno precedente quello in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. Quindi per il 2023 tutto dipende dalle ritenute IRPEF presenti sulle certificazioni uniche 2023.
Se le ritenute IRPEF con l’aggiunta delle trattenute per le addizionali regionali e comunali sono inferiori all’eventuale rimborso spettante, è evidente che il contribuente prenderà meno di quanto si aspetta. E se invece non sono state operate per niente ritenute e addizionali, oppure se le detrazioni per lavoro dipendente o carichi di famiglia superano l’imposta pagata, nessun rimborso fiscale spetta al contribuente che in questo caso viene definito incapiente. E quindi perderà il rimborso dell’Agenzia delle Entrate sul 730 il contribuente privo della giusta capienza fiscale.
Niente da fare, ecco quando gli errori sui redditi sono irreversibili
È nulla potrà essere fatto perché bisognava pensarci prima, magari facendo sostenere eventuali spese detraibili ad altri soggetti del nucleo familiare capienti dal punto di vista fiscale. Un caso tipico è quello delle spese funebri che possono essere scaricate dai parenti anche non conviventi di un defunto, e che spesso vengono perdute come detrazione proprio perché la fattura dell’impresa di pompe funebri viene fatta al soggetto che non è capiente fiscalmente.
Ma lo stesso può riguardare le spese sanitarie, una fattura dal dentista, una fattura dall’oculista e così via dicendo. Invece si tratta di un marchiano errore da parte del contribuente quello commesso nel momento in cui nel 2022 le spese sostenute vengono pagate con un meccanismo diverso da quello previsto per avere diritto alla detrazione. Infatti ad esclusione delle spese sanitarie per analisi e visite presso strutture convenzionate con il pubblico, oppure per gli acquisti dei farmaci in farmacia, tutte le altre spese che danno diritto ad una detrazione fiscale devono essere pagate con strumenti tracciabili. Chi ha pagato per esempio la palestra del proprio figlio o la frequenza ad una ASD dei ragazzi in contanti, non potrà scaricare la spesa dal reddito.