Diarrea, vomito, sete ed inappetenza potrebbero non essere influenza ma sintomo di un eccesso di questa vitamina

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Viviamo in una società in cui gli integratori tendono ad essere cibo quotidiano. Spesso siamo convinti che quante più vitamine assumiamo meglio staremo ma non sembrerebbe proprio così. Si tratterebbe di un falso mito che l’Istituto Superiore di Sanità avrebbe smentito.

Nel caso di vitamina C o B non correremmo particolari rischi perché essendo sostanze idrosolubili, se in eccesso, vengono eliminate per via urinaria. Qualche problema in più lo potrebbero creare le vitamine liposolubili che si sciolgono con i grassi e non con l’acqua. È il caso della vitamina E, K e della D.

Proprio durante la pandemia di Covid, le notizie su un presunto effetto benefico nell’assunzione di questa vitamina si susseguivano rapidamente. In questa sede non tratteremo certo della validità di queste affermazioni. In molti sarebbero corsi a fare scorta di integratori di vitamina D soprattutto senza un controllo medico o il parere di uno specialista. Per taluni soggetti assumere vitamine oltre le dosi consigliate potrebbe essere dannoso. Vediamo quindi cosa comporta un’assunzione eccessiva e prolungata di vitamina D.

Diarrea, vomito, sete ed inappetenza potrebbero non essere influenza ma sintomo di un eccesso di questa vitamina

Come riportato nel titolo fra i sintomi di un eccesso di vitamina D potremmo avere episodi di vomito, diarrea e aumento della sete. Inoltre potrebbero manifestarsi anche questi sintomi:

  • stato confusionale;
  • poca voglia di fare, apatia;
  • dolori addominali;
  • poliuria, ossia abnorme escrezione di urina;
  • disidratazione.

A cosa può portare un eccesso di vitamina D

La conseguenza più grave potrebbe essere un livello troppo elevato di calcio nel sangue che potrebbe portare a depositi nei reni e nel cuore. Livelli di calcidiolo nel sangue superiori a 150 ng/ml sarebbero il chiaro segnale di un’assunzione eccessiva di vitamina D.

Come si cura la presenza di vitamina D a livelli tossici

Solitamente i medici, oltre a sospendere immediatamente l’assunzione degli integratori di vitamina D, prescrivono farmaci specifici per trattenere il calcio nelle ossa ed impedirne il rilascio nel sangue. Spesso occorre anche reidratare il paziente tramite flebo.

Le dosi giornaliere consigliate

Come sappiamo la vitamina D viene assunta dal nostro organismo tramite gli alimenti o con l’esposizione solare. Tuttavia sarebbe quando assumiamo integratori di sintesi di vitamina D che ci esponiamo al rischio di ipervitaminosi. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è di 400 unità al giorno in soggetti sani.

Diarrea, vomito, sete ed inappetenza potrebbero non essere influenza ma sintomo di un eccesso di questa vitamina, di cui negli ultimi tempi tutti parlano.

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