Conviene rimanere al lavoro, pur avendo raggiunto i requisiti di pensionamento? Molti lavoratori, infatti, decidono di non approfittare della possibilità di anticipo per paura che l’importo della pensione sia troppo basso. E decidono di lavorare qualche altro anno per garantirsi una somma mensile più alta. Ma di quanto si alza la pensione se si lavora in un anno in più? E se, invece, si permane al lavoro per due anni? Senza entrare nel merito del calcolo dell’importo dell’assegno completo cerchiamo di capire, rimanendo al lavoro, quanto effettivamente si guadagna sulla pensione. Perché il dato importante, in questo frangente, è proprio questo. Di quanto aumenta la pensione lavorando anni in più.
Un anno di lavoro quando pesa?
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Per capire quanto un anno di lavoro in più possa incidere sulla pensione è necessario fare dei calcoli precisi. Perché la trasformazione dei contributi versati in assegno previdenziale prende in considerazione anche l’età di uscita. I coefficienti di trasformazione applicati nella trasformazione, infatti, variano al salire dell’età.
Per un lavoratore che guadagna 2.000 euro lordi al mese, un anno di lavoro ha un valore diverso in base all’età in cui decide di pensionarsi. Faremo un calcolo solo sulla quota contributiva della pensione. Prendere in considerazione, infatti, quella retributiva significa considerare moltissimi elementi che non abbiamo, come ad esempio, la storia retributiva e contributiva del lavoratore e gli anni di contributi versati prima del 1996.
Se un lavoratore, con stipendio di 2.000 euro, decide di rimandare l’uscita da 62 a 63 anni, l’anno di lavoro quanto incide? Iniziamo con il dire che lo stipendio lordo in questione restituisce un montante contributivo annuo di 8.580 euro. A 63 anni, questo anno di contributi sulla quota contributiva vale 32 euro al mese in più di pensione. Ovvero un trattamento più alto di 421 euro l’anno considerando anche la tredicesima mensilità.
Di quanto aumenta la pensione, lavorando 12 o 24 mesi in più, con uno stipendio di 2.000 euro
Se lo stesso lavoratore, invece, decide di lavorare due anni in più ed uscire a 64 anni, invece che a 62, l’incremento non sarà del doppio. Bensì più alto perché il coefficiente di trasformazione sarà più conveniente. Uscendo a 64 anni, la pensione mensile sarà più alta di 66,79 euro al mese con un incremento annuo di 868,29 euro.
Facciamo un altro esempio prendendo in considerazione un lavoratore, sempre con stipendio di 2.000 euro al mese, che invece, di uscire a 65 anni aspetta i 66 anni. In questo caso, un anno di lavoro pesa sulla pensione con 33,58 euro in più. Se lo stesso lavoratore, invece, che uscire a 65 anni attende due anni e si pensiona a 67 l’incremento sarà maggiore. La pensione mensile sarà più alta di 73,59 euro, con un incremento annuale di 956,67 euro.
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