Di quante parti si divide una banana? Incredibile risposta.
Se ci ponessimo la stessa domanda per un agrume, come un’arancia o un limone, la domanda avrebbe una risposta più semplice. Sbucciando un’arancia, gesto abbastanza comune per molti, ci accorgiamo che questa è composta di diversi spicchi. Basta premere sulla parte alta dell’arancia, perché questa si divida in due e mostri tutti i suoi spicchi, oltre che la sua bontà.
E una mela? Forse non sappiamo che la mela è un falso frutto. Infatti il vero frutto è il suo torsolo. Quello che noi comunemente mangiamo, invece, è altra cosa. La polpa commestibile è un accrescimento del ricettacolo del frutto, che avviene durante l’estate. Perciò essendo il torsolo il vero frutto, dovremmo contare di quanti “spicchi” sia composto.
Il caso della banana. Perché è curva?
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Prima di tutto diciamo qualcosa su questa frutta tropicale. Ci siamo accorti che la banana non ha semi. Perciò se piantassimo una banana, non verrà fuori di certo un banano. Quando il banano ha prodotto il suo casco di banane, ha svolto già la sua funzione e prima di morire fa nascere dalle radici uno o più germogli, i futuri banani. Così avviene la sua rigenerazione.
La banana poi è un frutto particolare, perché cresce al contrario. E’ uno sforzo titanico che fa, per poter levarsi verso la luce. I banani infatti crescono spesso nelle zone del sottobosco tropicale, dove il sole è bloccato dalle fronde degli alberi più alti.
Di quante parti si divide una banana? Incredibile risposta!
Anche per la banana, come per l’arancia, togliamo la buccia a questo frutto ricchissimo di potassio e vitamine del gruppo B. L’osserviamo bene e, la risposta più logica che ci sorge, è quella di dire che il frutto è composto da un solo pezzo, indivisibile. La risposta giusta invece è un’altra. Se creiamo pressione col dito indice ad una delle estremità del frutto, e spingiamo come a voler raggiungere l’altra estremità, allora vedremo che la banana si apre e si divide nelle tre parti di cui è costituita. Provare per credere.
Si potrebbe pensare anche a un modo diverso, più naturale, di presentare questo frutto sui piatti al ristorante.