Spesso ci si ritrova di fronte ad un bivio ed è necessario scegliere. Altre volte è anche necessario cambiare idea e si dice che chi è intelligente è pronto a rivedere le proprie posizioni. Talaltre, è semplicemente questione di opportunità. Comunque la si metta, Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri lascia il Movimento 5 Stelle (quel che rimane s’intende!) per mettersi definitivamente alla corte di Super Mario. Tra l’altro, non c’era molto da tergiversare. O contro gli armamenti all’Ucraina, e quindi fuori dal Governo e, cioè, fuori da tutto il sistema politico, o con le voci di massima.
Se poi questo significa cambiare idea o fingere di cambiare, poco importa. Molti ieri sera nell’ascoltare Di Maio si saranno chiesti se abbia finto prima o dopo. Cioè, quando diceva di rinunciare alle auto blu. Oppure adesso, completamente a suo agio tra i Palazzi che contano, dentro e fuori Italia. Indubbiamente è entrato nella parte. E deve piacergli abbastanza.
La formazione
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Di Maio uomo del no nasce populista, si smarca dal Movimento e per comunicarlo parla bene. Faccia pulita, da bravo ragazzo, Luigi nasce ad Avellino nel 1986 e cresce a Pomigliano D’Arco, in provincia di Napoli. Figlio di persone per bene, ha all’attivo un Diploma del Liceo Classico. Si iscrive all’Università, ma non completa gli studi per abbracciare in pieno la carriera politica. In fondo, c’è sempre tempo. E intanto arriva al Dicastero Esteri e, ovviamente, cerca di rimanerci.
Di Maio, uomo del «no» nasce populista e si riscopre atlantista, quello che non tutti sanno della sua vita privata
Sul fronte privato pare sia appassionato di Formula 1 e tifosissimo della Ferrari. Tra l’altro, sembrerebbe essere uno smanettone nell’ambito della rete e nel mondo dei pc. Fidanzatissimo con una lei che sa bene quel che vuole. Sarda, Virginia Saba, eccelle negli studi, che completa con la Laurea in Lettere Moderne. Lavora poi come giornalista in modo attivo e diligente. Pratica sport e attualmente sarebbe in corsa alla Pontificia Università teologica. Insomma, si dà da fare per cercare e trovare un lavoro stabile e ben retribuito. E poi è la fidanzata di Luigi Di Maio. E la liaison regge da un bel po’.
Il nuovo Gruppo
E se l’appetito vien mangiando, Di Maio uomo del no nasce populista e sa bene che con la sua dipartita dal Movimento ha un altro anno di vita politica certa. Nel frattempo, si organizza intorno al neonato «Insieme per il Futuro», che conta già delle reclute tra i deputati. Diamo certamente atto a Di Maio di saper leggere i tempi. E cioè prendere atto di un Movimento che ha le ore e i giorni contati, della forza internazionale di Draghi con la benedizione degli Stati Uniti. Ancora di un Governo che da qui ad un anno non può permettersi di aprire crisi. Semplicemente perché, diciamolo a voce bassa, saremmo in guerra. E certi treni passano una volta sola.
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