Detrazioni figli a carico nel 2025: cosa cambia con il limite a 30 anni, importi e novità

Detrazioni figli a carico nel 2025: cosa cambia con il limite a 30 anni, importi e novità

La Manovra di Bilancio ha apportato numerose modifiche in merito alle detrazioni spettanti per i familiari a carico. Già l’introduzione dell’Assegno Unico nel 2022 aveva posto le basi per una graduale rivoluzione. Oggi, cambiano anche limiti di età e grado di parentela.

A partire dal 1° gennaio 2025, le famiglie con figli a carico di età superiore ai 30 vedranno la cancellazione delle detrazioni concesse fino ad oggi. Non cambia invece per i figli gravemente disabili, che non rientrano nelle modifiche apportate dalla Manovra di Bilancio. Arrivano inoltre ulteriori novità per quanto riguarda i beneficiari di dette detrazioni.

A chi spettano le detrazioni per i figli a carico dal 2025

Da quando è stato introdotto l’Assegno Unico, le detrazioni per i figli a carico sono state sostituite ma solo fino all’età di 21 anni. Infatti la misura coinvolge tutti i figli minorenni e i figli disabili senza limite di età. Al raggiungimento dei 18 anni, l’Assegno Unico viene erogato solo se sussistono determinate condizioni, e solo fino all’età di 21 anni.

Le novità sostanziali introdotte dalla Legge di Bilancio riguardano innanzitutto i figli a carico oltre i 30 anni, per i quali i genitori non potranno più portare in detrazione alcuna spesa. Per figli fiscalmente a carico si intendono coloro che, fino a 24 anni, producono un reddito di non oltre 4mila euro annui. Sopra i 24 anni (e da oggi solo fino ai 30), che producono un reddito fino a 2.840 euro. superata la soglia dei 30 anni, anche se i figli non hanno un lavoro non potranno rientrare nelle detrazioni. La volontà politica di questa nuova norma è di incentivare i giovani a diventare indipendenti e a staccarsi economicamente dalla famiglia d’origine.

Questi cambiamenti andranno ad agevolare le famiglie con redditi inferiori ai 50 mila euro; i coefficienti scendono progressivamente per i nuclei familiari con figli a carico, e cambia anche l’importo della detrazione in base all’età dei figli. Fino a 3 anni, nella misura di 1.220 euro, mentre dai 3 anni e più di 950 euro.

Cosa succede ai genitori separati o divorziati

In caso di coppia coniugata, le detrazioni spettano equamente nella misura del 50%. Ma sono previste altre opzioni. Ad esempio, se i coniugi sono separati/divorziati e sono d’accordo è possibile attribuire il 100% delle detrazioni a un solo genitore. Ciò può essere utile anche nel caso in cui uno dei due genitori non abbia la possibilità di portare le spese in detrazione con la dichiarazione dei redditi. In caso di affidamento congiunto, spetta il 50% a ciascun genitore.

Quali sono i parenti esclusi dalla detrazione fiscale?

Un’altra importante novità introdotta dalla Legge di Bilancio è legata ai beneficiari delle detrazioni. Le nuove norme stabiliscono che le detrazioni spettano solamente per i figli e ascendenti che vivono con il contribuente, quindi rientrano i bisnonni, i nonni e i genitori (anche adottivi). Restano esclusi altri parenti come ad esempio fratelli e sorelle, nuore e generi conviventi.

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