Le spese per i figli sono molte ma per fortuna i genitori possono recuperare parte di queste spese con le detrazioni fiscali.
Le detrazioni fiscali altro non sono che delle agevolazioni che permettono al contribuente di pagare a fine anno meno tasse.
In altre parole, sono quelle somme pari ad una determinata percentuale individuata dalla legge, che a seconda della spesa sostenuta, si sottraggono all’importo complessivo dell’imposta da pagare.
Come si calcolano le detrazioni per le spese dei figli a carico
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Le detrazioni fiscali per le spese dei figli a carico si calcolano tenendo in considerazione il reddito complessivo del contribuente e la composizione del nucleo familiare.
Tuttavia, per il Fisco non tutti i figli sono uguali. Infatti, è riservato un trattamento fiscale diverso ai lavoratori dipendenti e autonomi.
Vediamo, dunque, cosa cambia tra dipendenti e partite IVA.
Quali sono i figli a carico
Prima di soffermarci sui differenti trattamenti fiscali riservati ai dipendenti e agli autonomi, vediamo quali sono i figli a carico.
Secondo il TUIR, una persona si considera fiscalmente a carico di un suo familiare quando dispone di un reddito annuo non superiore a 2.840,51 al lordo degli oneri deducibili. Per i figli con un’età non superiore ai 24 anni, dal 1° gennaio 2019, il limite è innalzato a 4mila euro annui.
La detrazione di base per i figli a carico
Attualmente, la detrazione di base per i figli a carico è pari ad euro 1.220 per il figlio di età inferiore a 3 anni ed euro 950 per il figlio di età pari o superiore a 3 anni.
Qualora dovessero esserci in famiglia altri figli, l’importo per ciascun figlio aumenta di 200 euro.
Per il figlio disabile si ha diritto all’ulteriore importo di euro 400.
Cosa cambia tra dipendenti e partite IVA
Per rispondere al dubbio di un lettore, gli Esperti di ProiezionidiBorsa, cercheranno di fare un po’ di chiarezza spiegando cosa cambia nelle detrazioni fiscali per le spese per i figli a carico tra i dipendenti e le partite IVA.
Il trattamento fiscale per le detrazioni riservato a coloro che hanno una partita IVA ordinaria non differisce granchè da quello riservato ai dipendenti.
Teoricamente si applicano le stesse aliquote e la stessa formula anche se poi, praticamente, se si considera il reddito imponibile tra dipendenti e autonomi c’è differenza.
Ma la vera differenza di trattamento è per coloro che hanno aperto una partita IVA forfettaria.
Trattandosi di un regime fiscale semplificato, agevolato, le detrazioni per le spese per i figli a carico non spettano ai contribuenti con questo regime fiscale.
Il regime forfettario non consente al contribuente di beneficiare delle detrazioni fiscali Irpef.
Quindi, non solo non gli spettano le detrazioni per i figli a carico ma nemmeno le spese mediche, né quelle scolastiche e così discorrendo.
Tuttavia, le detrazioni per i figli a carico potranno essere recuperate dall’altro genitore qualora titolare di reddito assoggettato ad Irpef.
Si consiglia sempre e comunque di rivolgersi ad esperti del settore che possano valutare i singoli casi.
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