Il 31 ottobre è oramai arrivato. Tantissimi lavoratori sfruttano questi giorni per concedersi un po’ di meritato riposo. Altri, invece, desiderano sfruttare il primo ponte di questo anno lavorativo per godersi questi ultimi tepori che stanno inaspettatamente permeando questo autunno molto particolare.
In questi giorni, infatti, si celebra il lento letargo della natura che comincia a spogliarsi delle sue foglie colorate. In concomitanza si festeggiano e si ricordano i propri morti con visite al cimitero o con delle tradizioni che affondano le loro radici nel paganesimo.
Se si vuole, dunque, rimanere in tema, è possibile fare un piccolo viaggio per scoprire la storia di alcuni personaggi storici che sembrano apparire ciclicamente sotto forma di ectoplasma. Scopriamo insieme delle storie da brividi in alcune località che sono particolarmente famose nella regione dell’Emilia Romagna.
La misteriosa bambina dai capelli blu
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La protagonista di queste strane vicende è Guendalina, la figlia del signore di Montebello, in provincia di Rimini. Questa però era stata soprannominata Azzurrina per la sua pelle bianca e per gli occhi e i capelli sbiaditi che tendevano verso una tonalità celeste. Questa condizione era probabilmente riconducibile all’albinismo, motivo per cui la bambina per tutta la sua breve vita era stata tenuta lontana dalla società.
Nonostante tutte le precauzioni messe in atto dalla famiglia, Azzurrina scomparve in una data particolare: quella del solstizio di estate del 1375. Non fu infatti più trovata né dalle guardie incaricate di sorvegliarla né vista dagli altri inservienti nel castello. Sembrava infatti essersi silenziosamente dileguata nel nulla. Però da quel momento in poi molti affermarono di aver sentito la sua voce nelle ale del castello, spesso in corrispondenza del 21 giugno. Secondo la leggenda si può captare la sua presenza circa ogni 5 anni e sono presenti delle registrazioni a testimonianza di questo fatto.
Delle storie da brividi in due località da visitare assolutamente durante la festività dei morti
Nell’area di Bologna, invece, precisamente a Trebbo di Reno, sono presenti i resti dell’antica Villa Clara, una volta Villa Malvasia. Anche in questo caso la storia dell’edificio è riconducibile alla bambina di cui essa porta il nome.
Infatti, secondo alcune fonti lei sarebbe stata murata viva dal capofamiglia, spaventato dalle sue doti di chiaroveggenza. Secondo altre, invece, a condannarla a questo supplizio sarebbe stato il patrigno che la rinchiuse quando la scoprì con un giovane ragazzo.
Nonostante le due versioni siano discordanti sull’età, gli appassionati di occulto sono convinti del fatto che si tratti della presenza di una donna. Molti, infatti, hanno affermato di aver sentito dei lamenti femminili provenire dalle pareti e sentito le note di un pianoforte riecheggiare all’interno della casa.
I dubbi su questi due narrazioni
Queste sono solo due delle storie da brividi presenti che caratterizzano alcune località del nostro Paese. Nonostante queste narrazioni risultino particolarmente affascinanti, però, ci sono però dei dubbi o delle vere e proprie smentite riguardo alla loro veridicità. Nel caso di Azzurrina la prova “principe” sono le registrazioni, che si possono sentire durante la visita guidata al castello.
I ricercatori del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (Cicap) hanno provato però a rilevare delle prove acustiche dell’entità, senza riuscirci. Invece nel caso di Clara Mazzetti sono stati trovati dei documenti in cui si attestava il fatto che fosse una donna in età adulta. Inoltre, in queste carte sono un atto di compravendita da parte della signora che acquistò la casa nel 1928.