Per chi ha studiato all’Università è possibile valorizzare il periodo in questione ai fini previdenziali. Il periodo impiegato per ottenere la Laurea, quindi, può avvicinare il momento di andare in pensione. Per ottenere i contributi da riscatto serve sostenere un onere che a volte è anche abbastanza pesante. Ma per il riscatto degli anni di studio spetta deduzione o detrazione nel 730 per la somma pagata? Scopriamo come funziona l’agevolazione fiscale.
Quali periodi rientrano nel riscatto?
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Riscattare gli anni di studio è possibile solo quando hanno portato all’ottenimento della Laurea. Se non si è ottenuto il titolo di studio, invece, il riscatto non è possibile. Altra cosa importante di cui tenere conto è che solo la durata legale del corso di studi può essere riscattata. Mentre non è possibile per gli eventuali anni fuori corso.
Il riscatto può essere sia tradizionale che agevolato, e dipende dalla collocazione temporale del periodo da riscattare. Il riscatto agevolato, che prevede il pagamento di 5.200 euro circa per ogni anno riscattato, è possibile solo per periodi successivi al 1996.
Riscatto agevolato
Per periodi che si collocano precedentemente al 1996 è possibile procedere con il riscatto tradizionale, sicuramente più oneroso. Ma anche con quello agevolato a patto di optare, in sede di calcolo della pensione, per il ricalcolo contributivo.
Si tratta, quindi, di una soluzione che conviene in modo particolare a chi con questa operazione riesce ad anticipare di qualche anno la pensione. Non è consigliata, invece, a chi intende alzare l’importo della pensione valorizzando gli anni di studio. Come anticipato in apertura, però, per chi sceglie il riscatto della Laurea sono previste delle agevolazioni fiscali abbastanza corpose.
Deduzione o detrazione nel 730 per il riscatto della Laurea per la pensione
L’onere sostenuto per il riscatto degli anni di studio può dare diritto alla detrazione o alla deduzione. In entrambi i casi è da capire se conviene il pagamento in un’unica soluzione o se è meglio scegliere la rateizzazione. Questo tenendo conto che sia la detrazione che la deduzione si applicano solo fino a capienza fiscale.
Per chi riscatta la Laurea di un figlio o di un familiare a carico c’è diritto alla detrazione pari al 19% dell’importo sostenuto. In questo modo si va ad abbattere l’IRPEF dovuto e, di fatto si pagano meno tasse.
Qualora, invece, si decida di riscattare il proprio periodo di studi è prevista la deduzione dell’intero onere sostenuto. E questo va ad abbattere l’imponibile fiscale sul quale l’IRPEF si calcola. Importante, soprattutto in questo secondo caso, tenere presente la propria capienza fiscale.
Se l’onere sostenuto è, ad esempio, di 50.000 euro ma si ha un reddito imponibile di 30.000, la deduzione che si potrà operare nel 730 sarà soltanto di 30.000 euro. Questo è uno dei casi in cui è consigliabile rateizzare i pagamenti, anche solo in due anni. Applicandosi, infatti, il principio di cassa sarà possibile dedurre solo l’onere effettivamente pagato in quell’anno di imposta specifico. E questo permette di portare in deduzione l’intero onere.
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