È stato aggiornato il Decreto Scuola: il concorso per 32mila precari si terrà dopo l’estate. La decisione è stata presa durante un incontro indetto dal Primo Ministro Conte nella notte del 25 maggio. Il Presidente del Consiglio ha presentato la sua proposta per avvicinare le posizioni di Pd, Leu e Movimento 5 stelle. Si terrà il concorso con una prova scritta per i precari di scuola media e superiore. Intanto, i docenti entreranno in cattedra a tempo determinato direttamente dalle Graduatorie d’Istituto. Dal primo settembre, inoltre, saranno a disposizione della scuola.
Le opposizioni
Pd e Leu da una parte, Movimento 5 stelle dall’altra. I primi chiedevano assunzione per soli titoli, il secondo richiedeva che i docenti precari superassero una prova selettivi per essere assunti. Negli scorsi mesi, le posizioni non avevano fatto altro che marcare ancora di più i confini. La situazione si era poi aggravata a causa di alcuni emendamenti al Decreto Scuola.
La soluzione approvata
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A seguito della riunione, saranno aggiornate le principali graduatorie con la nuova modalità di scelta. Si stabiliscono le nuove direttive per il Decreto Scuola: il concorso per 32mila precari si terrà dopo l’estate. Il testo del Decreto sarà blindato, e sarà in aula tra il 26 e il 27 maggio.
Le nuove modalità
Secondo quanto si apprende, verranno utilizzate le nuove modalità di assunzione dei docenti per avere tutti gli insegnanti in cattedra a settembre. Verrà svolta una prova scritta di selezione con un elaborato da consegnare. Addio, quindi, al test a crocette. I vincitori saranno assunti a tempo indeterminato, e i posti che si contano sono 32mila.
I tempi di approvazione dovranno essere fissati prima del 7 giugno.
Meritocrazia e nuove disposizioni
Pare che la proposta di Conte sia stata accolta con gran favore. I docenti dovranno sostenere una prova scritta con risposte aperte. Nessuna crocetta, né quiz a risposta chiusa: verrà così garantita la piena meritocrazia. Non sono state ancora deliberate, tuttavia, le successive date del bando ordinario per medie e superiori e quelle per la prova per l’infanzia e la primaria.
È così superata quella rupe che divideva i partiti sulla questione: la mediazione del Presidente del Consiglio ha riportato il sereno, garantendo una selezione sicura e meritocratica dei nuovi docenti e numeri necessari sia al Senato che alla Camera sul Decreto legge.