La guerra a sorsi di bollicine tra USA e UE uccide l’economia: i titoli di vini e liquori calano del 4%. Si salvano solo i mercati cinesi

La guerra a sorsi di bollicine tra USA e UE uccide l'economia: i titoli di vini e liquori calano del 4%. Si salvano solo i mercati cinesi

Lo scontro commerciale tra l’Europa e gli Stati Uniti sembrerebbe acuirsi ogni giorno di più. Dopo l’annuncio dell’imposizione dei dazi al 25% su acciaio e alluminio da parte del Presidente Donald Trump, l’Unione Europea ha dichiarato che verranno prese misure simili sui prodotti statunitensi, a iniziare dal whisky (che verrà tassato al 50%) e dalle Harley Davidson.

Le imposte dovrebbero essere attive dal 1° aprile 2025 e serviranno per compensare la perdita economica di circa 8 miliardi di euro causata dai dazi americani. Dalla metà di aprile, invece, potrebbero essere imposte tasse su altre merci statunitensi, come prodotti industriali (tessuti, elettrodomestici, pelletteria, plastica) e prodotti agricoli (carne, uova, frutta secca, zucchero), per un valore complessivo di circa 18 miliardi di euro. La lista completa dei beni dovrebbe essere pubblicata il 26 marzo; lo scopo della Commissione Europea è colpire gli USA imponendo le tasse solo su prodotti fondamentali per gli Stati americani a maggioranza repubblicana (come la soia).

Nonostante le contromisure, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso la volontà dell’Unione di dialogare con gli Stati Uniti per giungere a una negoziazione, dichiarando : “Le misure di cui sopra possono essere revocate in qualsiasi momento qualora si trovi una soluzione“. Ma, intanto, la risposta di Donald Trump non è tardata ad arrivare.

La risposta di Trump: dazi al 200% sui prodotti alcolici provenienti dall’Europa

Il Presidente degli Stati Uniti d’America, nella nottata del 13 marzo, ha pubblicato il seguente messaggio sul suo profilo Truth Social:

La risposta di Trump: dazi al 200% sui prodotti alcolici provenienti dall'Europa

La risposta di Trump: dazi al 200% sui prodotti alcolici provenienti dall’Europa

“L’Unione Europea, una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata con il solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti, ha appena imposto una tariffa sgradevole del 50% sul whisky. Se questa tariffa non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti imporranno a breve una tariffa del 200% su TUTTI I VINI, CHAMPAGNE E PRODOTTI ALCOLICI IN PRODUZIONE DALLA FRANCIA E DA ALTRI PAESI RAPPRESENTATI DALL’UE. Ciò sarà fantastico per le attività di vino e champagne negli Stati Uniti”.

La reazione dalla Francia è stata quasi immediata. Il Ministro del Commercio Estero francese, Laurent Saint-Martin, su X ha dichiarato che non cederanno alle minacce di Trump e che saranno pronti a reagire nel migliore dei modi ai dazi sugli alcolici.

In realtà, anche l’Italia teme particolarmente le ripercussioni economiche della minaccia statunitense. In base alle stime dell’Osservatorio Uiv, nel 2024 il nostro Paese ha portato negli USA il 24% dell’expert complessivo, per un ammontare di 1,93 miliardi di euro. I dazi elevati potrebbero addirittura azzerare questi dati. Ma è in pericolo anche il mercato di altri prodotti italiani, come il sidro, il pecorino romano e l’olio di oliva.

Crollano i titoli azionari delle società di prodotti alcolici: Campari a -4%

I dazi statunitensi hanno avuto un effetto devastante sulle Borse finanziarie e, in particolare, sui titoli di vini e liquori. Nella giornata del 13 marzo 2025, Pernod Ricard ha perso più del 6% sulla Borsa di Parigi e Re’my Cointreau il 3,53%. Male anche Campari a Piazza Affari, che ha chiuso a -4,37%.

A Francoforte il colosso delle bevande Diageo (che detiene Johnnie Walker e Guinness) ha registrato un calo del 2,10%, mentre Heineken ha lasciato l’1,03%. Male anche la società del lusso LVMH (casa madre di Moet & Chandon e Hennessy) che ha chiuso a -1%.

I dazi sull’alcool non spaventano la Cina: aumento del 5% sui titoli del consumo

Se l’ultima seduta è stata disastrosa per i principali indici europei e statunitensi, l’Asia ha registrato il maggiore rialzo degli ultimi due mesi, con Hong Kong a +2,3%, Shangai a +1,63% e il Nikkei a +0,85%. Il dato che balza immediatamente all’occhio è il successo dei titoli del consumo, soprattutto in seguito all’annuncio di nuovi incentivi da parte dello Stato cinese a favore di questi beni.

I dazi sull'alcool non spaventano la Cina: aumento del 5% sui titoli del consumo

I dazi sull’alcool non spaventano la Cina: aumento del 5% sui titoli del consumo

Nel dettaglio, Kweichow Moutai e Wuliangye Yibin, due grandi società impegnate nella produzione di liquori, hanno ottenuto un guadagno del 5%.

Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo divulgativo e non devono essere intese come raccomandazioni o suggerimenti d’investimento. I dati sono ottenuti da fonti considerate affidabili. Tuttavia, la loro accuratezza, completezza o affidabilità non possono essere garantite.

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