Un’interessante relazione lega un target relativo all’indice DAX alle stime basate sull’analisi fondamentale. In particolare, ad una stima di fair value, che tiene conto dell’inversione della curva dei rendimenti.
L’adattamento del tradizionale modello FED all’inversione della curva dei rendimenti
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Il tradizionale modello FED consente di stimare il p/e di equilibrio di un indice azionario, considerando il rendimento del titolo di Stato decennale di un Paese.
Basta dividere l’utile per azione per tale rendimento, nella formula tradizionale. E, in base alla variante da noi adattata, dividere l’utile per azione per tale rendimento, ma incrementato di un premio per il maggior rischio azionario, pari al 5%.
Ad esempio, se il rendimento del decennale fosse il 4%, basterebbe dividere 1 per 0,09, da cui deriverebbe un p/e di equilibrio di 11,11. E quindi moltiplicare 11,11 per l’utile per azione.
Tuttavia, occorre considerare che per la maggior parte del tempo la curva dei rendimenti, relativi alla struttura dei tassi di interesse delle emissioni governative di un Paese, assume pendenza rialzista. Fanno eccezione situazioni di inversione della curva, che solitamente proiettano periodi recessivi. In questi casi, ovviamente il rendimento del decennale è inferiore rispetto a quello delle scadenze a breve. Risulta pertanto opportuno paragonare la possibilità di un opportunity cost di confronto, per l’investimento in azioni, espresso dal rendimento della scadenza a breve termine. In tali situazione, pare quindi preferibile cambiare la formulazione del modello FED.
Tutto resta come nella formulazione originaria, ma si sostituisce, al tasso del decennale incrementato del 5%, il rendimento del titolo di Stato a breve scadenza, sempre incrementato del 5%. La Germania presenta da tempo una curva dei rendimenti invertita al ribasso. E applicando quindi questa versione del modello FED al DAX, risulta quindi un p/e di equilibrio di 11,4, corrispondente ad una quotazione di 13.831.
Il target del DAX secondo l’analisi tecnica
Ma l’analisi tecnica quale target proietta? Per rispondere a tale quesito, abbiamo ricercato alcune convergenze tra i metodi Magic box, quadrato di Gann e cicli temporali.
Il metodo proprietario Magic box proietta un target, in caso di prosecuzione ribassista in overshooting, sino a 13.370 per/entro la data del 14 marzo.
Un quadrato di range di Gann presenta un setup temporale prossimo a tale data. Ed un ciclo di medio termine prevede la possibilità di ripresa rialzista entro la prima decade di marzo.
Troviamo quindi diversi riscontri, basati su tecniche diverse.
Confronto tra analisi tecnica e modello FED
Risulta quindi interessante rilevare come un target dell’analisi tecnica riconduca le potenzialità ribassiste dell’indice tedesco verso il suo fair value, a pochi punti percentuali di distanza. Si constata quindi non solo una certa convergenza tra metodi diversi di analisi tecnica, ma anche tra analisi tecnica e fondamentale, circostanza che incrementa la probabilità statistica della proiezione.
DAX: convergenza tra target di analisi tecnica e modello econometrico FED, adattato alla curva dei rendimenti. Conclusioni
La convergenza tra analisi tecnica e modello econometrico FED, adattato all’inversione della curva dei rendimenti, delinea un quadro ancora pesantemente ribassista per l’indice azionario tedesco. Complice proprio anche una curva dei rendimenti, la cui inversione ribassista non è certo un buon viatico per l’economia. Il tutto, unitamente a Banche centrali che, dopo una lunga corsa al rialzo dei tassi, l’hanno interrotta al di qua ed al di là dell’Atlantico. Ulteriore indizio, se non prova definitiva, che forse anche le Banche centrali esprimono, se non la certezza, quanto meno il dubbio di essere entrati in una nuova fase economica, e di essere rimaste per troppo tempo dietro la curva. Come si usa dire in gergo. D’altra parte anche i tassi di disoccupazione di USA e Germania paiono confermare.
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