Ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo. Oggi, ad esempio, potremmo imparare che alcuni comuni oggetti sono molto più utili di quanto avremmo potuto pensare apparentemente.
D’altronde il design nelle case moderne si concilia con l’utilità. Ci sono milioni gli oggetti pensati per rispondere a qualsiasi esigenza. Alle volte nemmeno ci facciamo caso, come quando guidiamo la nostra auto appoggiati ad un sedile che è dotato di un poggiatesta con due ganci metallici rimovibili. Se ci dovesse capitare la sventura di dover uscire dall’auto mentre siamo bloccati dentro, possiamo utilizzarli per rompere un vetro e provare una via di fuga. Ma senza andare sul drammatico, anche la cucina è un piccolo laboratorio di chimica e fisica applicata. I suoi strumenti sono ideati e disegnati per fornire il più ampio ausilio possibile. Ci potremmo domandare se davvero si usa così? Ci sono 3 oggetti in cucina che dobbiamo riconsiderare assolutamente.
Pensati per risolvere problemi molto concreti
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Non sempre abbiamo a disposizione una bilancia per calcolare il peso della pasta che vogliamo mangiare. O peggio, semplicemente si sono scaricate le batterie. Alcune applicazioni negli smartphone talvolta riescono a risolvere il problema, è vero. Ma forse non sappiamo di avere un alleato all’interno della nostra dispensa. Il mestolo impiegato per mescolare la pasta, infatti, oltre ad avere una forma tipicamente a corona per maneggiare spaghetti e similari, contiene normalmente un foro centrale piuttosto grande. Il senso della sua presenza non è esclusivamente quella di permettere all’acqua di sgocciolare. Ma il suo raggio è pensato per una quantità standard di spaghetti: proviamo a riempirlo, noteremo che gli spaghetti corrispondenti hanno un peso di 50, 90 o 100 grammi. Dipende chiaramente dall’oggetto. Insomma, può sembrare superfluo. Ma sarà certamente molto più preciso di quanto possiamo ottenere misurando ad occhio.
Molti rimangono sconvolti anche quando finalmente conoscono il senso del foro presente sul manico della padella. Non c’entra solamente una questione ergonomica o di distribuzione del peso. In realtà la sua presenza viene incontro ad un’esigenza pressoché universale. Quando infatti mischiamo il contenuto, normalmente utilizziamo un mestolo di legno o di materiale affine. Ci troviamo poi sempre di fronte alla necessità di prendere un piattino o un sottopiatto per appoggiarci il mestolo per evitare di sporcare il piano cucina. Ma molto semplicemente potremmo infilare il manico del mestolo, all’interno del buco, cercando di farlo pendere diagonalmente in direzione del contenitore. In questo modo non rischieremo di sgocciolare e sporcare. Sarà comodo da riutilizzare non appena ne avremo bisogno. Peraltro non dovremo riempire ulteriormente il piano su cui stiamo lavorando con l’ennesimo piattino. Ovviamente non ci sarà neppure il rischio di confondere il mestolo con altri simili.
Davvero si usa così? Ci sono 3 oggetti in cucina che dobbiamo riconsiderare
Le bottiglie di vetro, come certamente ci sarà capitato almeno una volta, possono rompersi. Alle volte possono addirittura implodere, per lo meno quando l’anidride carbonica è tanta. È questo il caso dello champagne, la cui bottiglia (ed il tappo) hanno una forma particolare proprio per evitare che le sollecitazioni facciano scoppiare la bottiglia. Con grande dispiacere di quanti volevano brindare.
Non è un caso che esiste un metodo apposito per versare champagne e spumante. Nelle bottiglie di vino invece “il fondo” serve per raccogliere i sedimenti che potrebbero concentrarsi sul fondo. Davvero si usa così? Ecco come queste 3 nuove scoperte ci potranno aiutare in casa.