Secondo alcuni studi scientifici, in Italia stanno aumentando sempre di più i casi di obesità e sovrappeso in tutte le fasce d’età. Per contrastare questa tendenza, come vedremo, bisogna migliorare il proprio stile di vita ed evitare di stigmatizzare i pazienti. Ora entriamo nel dettaglio della questione.
Il problema dell’obesità e del sovrappeso è un fenomeno in continuo aumento anche, purtroppo, nel nostro Paese. Le persone in eccesso di peso, infatti, hanno superato la soglia dei 25 milioni. Stiamo parlando, quindi, del 46% di tutti gli italiani maggiorenni (che corrispondono a circa 23 milioni di persone) e di circa 2,2 milioni di minorenni (3-17 anni). Questi dati shock su obesità e sovrappeso sono emersi dal 4° Italian Barometer Obesity Report, realizzato da IBDO Foundation insieme ad altri Enti come ISTAT, Coresearch e Bhave.
Un altro dato allarmante riguarda, più nello specifico, il fenomeno dell’obesità. Infatti, sono 6 milioni i soggetti che attualmente soffrono di questo disturbo, con un tasso che è leggermente inferiore per le donne, rispetto agli uomini.
Secondo il report, esisterebbero delle differenze anche a livello territoriale. Infatti, nel Sud e nelle Isole abbiamo rispettivamente il 31,9% e il 26,1% di bambini e adolescenti in sovrappeso. Nel Centro Italia, invece, il tasso scende al 22%, mentre nel Nord-Est e Nord-Ovest abbiamo rispettivamente un tasso del 18,9% e 22,1%. Tali differenze, anche se in maniera meno marcata, si riscontrano anche per gli adulti.
Cosa bisogna fare per sovvertire questi dati shock su obesità e sovrappeso
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Per invertire questa tendenza è molto importante innanzitutto aumentare la consapevolezza del problema senza mai sottovalutarne le conseguenze. Infatti, condizioni di sovrappeso e obesità potrebbero comportare una serie di complicazioni, come lo sviluppo di malattie cardiovascolari e problemi alle articolazioni.
In secondo luogo, è fondamentale migliorare il proprio stile di vita, puntando sull’alimentazione e sull’attività fisica. Anche se può essere un consiglio banale e scontato, in realtà questi due aspetti vengono trascurati dalla maggior parte delle persone, che siano grandi o più piccole.
Infatti, il 33,7% della popolazione italiana adulta non pratica attività fisica e soltanto il 18% dichiara di consumare quotidianamente 4 o più porzioni di frutta e verdura. Il 59,1% delle madri ritiene, invece, che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica anche se, di fatto, risulta poco attivo. La stessa dissociazione si evince anche nel caso dell’alimentazione, con il 69,9% delle madri che ritiene giusta la quantità di cibo assunta dal proprio figlio pur essendo quest’ultimo in sovrappeso od obeso.
Non è sempre una questione di cibo o pigrizia, ma ci sono altri fattori da considerare
Oltre a promuovere corretti stili di vita, è necessario anche iniziare a considerare l’obesità come una malattia cronica. Solo vedendola in questi termini si potrebbe rafforzare il concetto di “gestione a lungo termine” del problema, senza scaricare tutte le responsabilità sul singolo.
Infatti, altri problemi dell’obesità sono i luoghi comuni e lo stigma, che tendono a far soffrire il paziente costringendolo all’isolamento. Invece bisognerebbe cominciare a capire che l’obesità è un problema che non sempre deriva dalla scarsa autodisciplina o dalla pigrizia. Infatti ci sono tanti aspetti che potrebbero influenzare il peso, come l’insonnia, lo stress psicologico, gli squilibri ormonali o l’uso di farmaci.