Nell’immaginario collettivo quando parliamo di pegno ci vengono in mente oro, orologi, gioielli e altri beni di lusso. Da qualche giorno non è più così. Il Ministero delle Politiche Agricole ha dato l’ok per la misura del “pegno rotativo”. E’ possibile dare vini, formaggi e salumi in pegno in cambio di prestiti. Questa misura è presente nel Decreto Cura Italia. I prodotti agricoli e alimentari a denominazione d’origine protetta o a indicazione geografica protetta (Dop/Igp) fanno gola non nel senso stretto dl termine ma anche dal punto di vista economico. Le banche investono nella qualità e nel valore del Made in Italy, sfruttando un tesoro diffuso lungo tutta la Penisola.
A quali prodotti si applica il pegno rotativo
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La Coldiretti precisa che il pegno rotativo riguarda tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine. Questa misura serve per supportare le attività aziendali necessarie alla ripresa. Le imprese accedono a questa misura quando si trovano in una situazione difficile.
Come funziona
Scopriamo quando i prodotti enogastronomici possono essere un pegno. Vini, formaggi e salumi trovano posto nei locali di produzione, di stagionatura, di immagazzinamento. A questo punto l’azienda chiede il prestito alla banca. Questa soluzione si addice ai prodotti prima menzionati perché hanno un lungo ciclo produttivo. Il tempo ha un ruolo fondamentale per i vini per farli invecchiare, ai formaggi per farli stagionare, ai salumi per farli affinare.
Il creditore annota su un registro tutte le caratteristiche del bene e la documentazione viene supervisionata da un notaio. Vino ed olio seguono una procedura diversa. I due prodotti vanno registrati al Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Il debitore fa la registrazione al registro telematico e in sede contrattuale inserisce le caratteristiche.
Questo strumento di prestito ha una soluzione non possessoria e rotativa. Per il primo aspetto l’azienda conserva sempre la disponibilità del prodotto. Per il secondo aspetto le garanzie del credito possono essere trasferite a nuove partite di prodotto, liberando le precedenti. In questo modo è possibile dare vini, formaggi e salumi in pegno in cambio di prestiti.