Dare questo dato insieme a nome e cognome potrebbe farci svuotare il nostro conto corrente?

Dare questo dato insieme a nome e cognome

Le truffe online e l’usurpazione di identità sono una crescente preoccupazione per molti, soprattutto quando si tratta di comunicare il proprio codice IBAN. Ma quanto è sicuro il nostro conto corrente? Se un truffatore dovesse avere accesso al nostro IBAN e ai nostri dati anagrafici, sarebbe in grado di accedere ai nostri fondi bancari?

Molte volte ci è richiesto di fornire il nostro codice IBAN, ad esempio quando ci abboniamo a un servizio o quando stipuliamo un contratto di finanziamento. In queste situazioni, è normale avere qualche dubbio sulla sicurezza dei nostri soldi. Dopo tutto, l’IBAN è un dato che identifica direttamente il nostro conto corrente. Ma è davvero così pericoloso comunicarlo? Dare questo dato insieme ad altri nostri dati personali potrebbe essere rischioso? Per rispondere a questa domanda, è importante capire il ruolo dell’IBAN e come funziona.

Che cos’è l’IBAN bancario e a cosa serve

L’IBAN, acronimo di International Bank Account Number, è un codice alfanumerico utilizzato per identificare univocamente un conto bancario in ambito internazionale. Esso è composto da un prefisso di due lettere, che identifica il Paese di appartenenza del conto bancario, seguito da un numero di controllo e dal numero di conto vero e proprio. Se vogliamo fare un paragone, è come la targa per la nostra auto.

La principale utilità dell’IBAN è quella di semplificare e accelerare le transazioni internazionali, permettendo ai sistemi bancari di identificare in modo preciso il conto destinatario della transazione. Inoltre, grazie alla sua struttura standardizzata, l’IBAN consente di evitare errori di digitazione che potrebbero causare ritardi o addirittura fallimenti delle transazioni. In sintesi, l’IBAN è un codice essenziale per chiunque debba effettuare transazioni bancarie internazionali, sia esso un’azienda o un privato.

Quanto è pericoloso comunicare IBAN e dati anagrafici insieme?

Quindi il codice IBAN è un elemento fondamentale per le transazioni bancarie. La sua comunicazione potrebbe comportare seri rischi per la sicurezza dei nostri conti? Se questa informazione finisse nelle mani sbagliate, potrebbe essere utilizzata per scopi fraudolenti, come l’accesso non autorizzato al conto bancario o il furto di denaro? Inoltre, se il codice IBAN è associato ai nostri dati anagrafici, il rischio di furto aumenta ulteriormente?

Fornendo il codice IBAN insieme ai dati anagrafici non si corre il rischio di svuotamento del conto. Tuttavia, questa garanzia non è assoluta ed è importante essere cauti e limitare la comunicazione del nostro codice IBAN solo a persone o entità fidate. Infatti, ci potrebbero essere dei casi in cui, comunicando IBAN e dati anagrafici, i nostri soldi sul conto potrebbero essere a rischio. Ecco 3 casi.

Dare questo dato insieme all’IBAN può far svuotare il nostro conto corrente

Ipotizziamo tre casi in cui comunichiamo il nostro IBAN e i dati anagrafici e le possibili conseguenze. Il primo è quando forniamo il nostro IBAN e i dati anagrafici per ricevere un pagamento tramite bonifico, ad esempio per la vendita di un oggetto o un servizio. In questo caso non c’è alcun rischio.

Il rischio sale invece quando forniamo il nostro IBAN e i dati anagrafici per l’addebito ricorrente di spese tramite RID. Per esempio per le utenze domestiche o abbonamenti. In questo caso, c’è il rischio di vedersi addebitate delle spese indesiderate, anche dopo aver richiesto l’interruzione del servizio.

Il terzo caso è ancora più pericoloso e riguarda la comunicazione del nostro IBAN e dei dati anagrafici insieme alle credenziali di accesso all’home banking. In questo caso, un truffatore potrebbe svuotare il nostro conto corrente. Pertanto, è importante tenere al sicuro le proprie credenziali di accesso e non condividerle con nessuno. Dare questo dato insieme a IBAN e dati anagrafici potrebbe davvero mettere a rischio tutti i soldi sul conto.

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