La stagione della dichiarazione dei redditi tutto è tranne che conclusa. Solo il 730 nella versione originaria (sia precompilato che non) è scaduto. Si può ancora usare il 730 integrativo oppure quello correttivo. E si può ancora presentare la dichiarazione dei redditi tramite il modello Redditi Persone Fisiche.
Oggi però analizziamo un caso assai diffuso che riguarda un comune errore commesso dai contribuenti. Un errore che si può correggere ancora, ma bisogna fare presto.
Dall’Agenzia delle Entrate fino a 4.000 euro sul conto corrente a chi presenta la dichiarazione entro il 25 ottobre
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Ancora pochi giorni di tempo per intervenire sulle dichiarazioni dei redditi per chi ha sbagliato il sostituto d’imposta nel 730 inviato all’Agenzia delle Entrate con il proprio SPID. Siamo agli sgoccioli infatti per il 730 integrativo, unico veicolo per risolvere il problema. Perché di problema si tratta. Infatti quando diciamo che arrivano, dall’Agenzia delle Entrate fino a 4.000 euro sul conto corrente di un contribuente, ci riferiamo a chi ha fatto tutto in regola con la dichiarazione. Chi ha inserito un sostituto d’imposta sbagliato (un datore di lavoro, l’INPS ecc.), perché invece doveva presentare la dichiarazione senza sostituto, non riceverà nulla. O meglio, non riceverà nulla nei classici termini. Perché tra pochi giorni il contribuente che si trova in questa situazione, non potrà più correre ai ripari con il modello 730, ma dovrà ripiegare sul modello Redditi PF. E i tempi per ottenere il rimborso spettante si dilatano a dismisura. Infatti comunemente con il modello 730 i rimborsi si ottengono entro la fine dello stesso anno di dichiarazione. Con l’altro modello di dichiarazione invece si tratta di aspettare anni.
Il 25 ottobre ultimo giorno utile per il 730 integrativo
Dall’Agenzia delle Entrate fino a 4.000 euro sul conto corrente a chi presenta la dichiarazione entro il 25 ottobre, ed ecco ulteriori dettagli. I rimborsi dell’Agenzia delle Entrate arrivano, per i 730 senza sostituto, entro la fine dell’anno per chi ha indicato il proprio IBAN. Ma solo se il rimborso è sotto i 4.000 euro. Perché per cifre maggiori le Entrate possono avviare i controlli formali che rinviano le operazioni di rimborso. Resta il fatto che chi ha sbagliato il sostituto adesso può presentare il modello 730 integrativo. Ma solo se ha ricevuto il diniego da parte del sostituto d’imposta indicato in dichiarazione. In pratica il sostituto d’imposta che si trova indicato come tale ma erroneamente, segnala l’anomalia all’Agenzia delle Entrate. Che prontamente manda una email al contribuente con il diniego già citato. E solo in quel caso si può intervenire, perché si aprirà nel proprio cassetto fiscale la funzione integrativa. Ma tale possibilità può essere sfruttata solo entro il 25 ottobre.