Da giorni il Governo di concerto con i Ministeri sta studiando modi e tempi per potenziare la produzione interna di energia. In ultimo «l’incarico a Snam per l’acquisto di una delle navi di rigassificazione e per il noleggio di una seconda unità». Così la comunicazione di Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica, ieri alla Camera.
Il rapporto tra gas e armi
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L’importazione di gas dalla Russia per l’Italia viene stimata intorno al 40% del fabbisogno nazionale. Di tale importazione ancora non riusciamo a fare a meno. Per non autocondannarci certamente pur sapendo che rinunciare al gas russo sarebbe la “sanzione” più forte per l’ex URSS, che ricava molto proprio dall’export del combustibile. Fondi che per alcuni sarebbero usati (anche) per comprare armi che poi vengono lanciate contro il popolo ucraino. E all’Ucraina, per altro verso, noi insieme all’UE, forniamo armi. Insomma, stando a queste considerazioni, alimenteremmo il fronte da ambo le parti. In modo tacito da una parte, ed esplicito dall’altra.
Tale constatazione che può apparire fantascientifica si poggia esclusivamente sulle dichiarazioni di due persone influenti: Svetlana Krakovska e Roberta Metsola. La prima è la più importante scienziata del clima in Ucraina e capo della delegazione dei ricercatori ucraini dell’IPCC, il “Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico”. Come redazione prendiamo le distanze dalle sue dichiarazioni che tuttavia abbiamo il diritto-dovere di riportare.
Dalla vendita di gas russo arrivano i fondi per le armi, lo afferma anche Roberta Metsola Presidente del Parlamento Europeo
In un video diffuso dalla trasmissione Presa Diretta andata in onda lunedì 21 marzo, la scienziata ha affermato: «tutti noi dipendiamo dai produttori di energie fossile, come la Russia. E la Russia guadagna tantissimi soldi vendendo il combustibile fossile. Fa davvero rabbia che tutti questi soldi non finiscano nell’innovazione e nello sviluppo del paese, ma nelle armi con le quali ci invadono e ci uccidono. I combustibili fossili finanziano la guerra stessa».
Roberta Metsola
Tale dichiarazione fa il paio con Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo che ha detto: «il nostro obiettivo deve essere zero gas russo». Ancora, «fino a quando l’Europa farà affidamento sull’energia di paesi terzi come la Russia, rimarremo dipendenti e implicitamente complici dei loro crimini».
Dalla vendita di gas russo arrivano i fondi per le armi, lo afferma anche Roberta Metsola presidente del Parlamento Europeo. Stando alle dichiarazioni, dunque, diventa sempre più urgente sganciarsi dalla dipendenza sovietica per l’importazione di gas, puntare su fonti alternative e approvvigionamenti provenienti da altri Stati.