Cambia, come era ormai stato annunciato, il reddito di cittadinanza per gli italiani. La misura che ha diviso sia l’opinione pubblica che la politica in tutti questi anni, nel 2023 sarà meno libera da vincoli e più corta di durata. E dal momento che la durata incide sugli importi annuali del sussidio, ecco che parlare di stretta sulla misura non è esercizio azzardato
Dal 2024 il reddito di cittadinanza verrà cessato definitivamente. Sarà probabilmente sostituito da altre misure di questo genere. Nel frattempo, dal reddito di cittadinanza meno soldi in arrivo per milioni di beneficiari.
Da 18 a 12 mesi per tutti e per qualcuno a 7 mesi, ecco i tagli
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Chi ha presentato domanda del reddito di cittadinanza a novembre e dicembre 2022 e deve ancora entrare nel programma, non riceverà un sussidio per 18 mesi. Lo stesso accadrà a chi a gennaio prossimo rinnoverà il sussidio dopo averlo percepito già per 18 mesi. O ancora, chi ha il periodo di 18 mesi in corso di fruizione, ma dovrà completarlo nel 2023 e 2024. Per tutti il sussidio massimo fruibile adesso diventa di 12 mesi. Parliamo dei mesi da gennaio a dicembre 2023. Una considerazione inevitabile visto che da gennaio 2024 la misura non sarà più attiva.
Vengono meno ipotesi di cristallizzazione del diritto ai 18 mesi per i già beneficiari di oggi oppure ipotesi di fasi transitorie fino i primi mesi del 2024. Salvo interventi di natura diversa nel 2023, questo è lo scenario che emerge dalla Legge di Bilancio.
Dal reddito di cittadinanza meno soldi in arrivo per i più giovani
Ma 12 mesi di sussidio, e cioè l’intero 2023, saranno appannaggio solo di singoli over 60 o invalidi o di famiglie con al loro interno over 60, invalidi o anche minorenni. Infatti, chi non rientra nelle casistiche prima citate, percepirà il sussidio solo per 7 mesi. Quindi, chi entra nel programma a gennaio, o già prende il sussidio adesso, lo percepirà fino ad agosto 2023. Chi presenta domanda e lo prende da febbraio, arriverà a settembre. Non più di 8 mesi, dunque. Una cosa che era già nell’aria questa.
La novità delle ultime 24 ore, però, riguarda un emendamento che ha definitivamente cancellato la parola congrua dalla potenziale offerta di lavoro irrinunciabile per poter prendere il sussidio. Il parlamentare di “Noi moderati”, Maurizio Lupi è il soggetto che ha firmato l’emendamento poi approvato, che rende irrinunciabile qualsiasi offerta di lavoro e non solo quella congrua.
In pratica, il rischio di perdere il sussidio aumenta. La proposta di lavoro non deve arrivare da un posto distante non più di 80 km dalla residenza del beneficiario o raggiungibile in non più di 100 minuti coi mezzi di trasporto pubblico. Questi fattori che la rendevano congrua vengono meno. E addio sussidio a chi rifiuta una proposta da tutta Italia.
Infine, niente più sussidio, nemmeno per 7 mesi, a soggetti che hanno tra 18 e 29 anni se non hanno completato la scuola dell’obbligo.