Dal prossimo anno donare casa ad un figlio sarà più facile ma soprattutto meno rischi per chi acquista. Ecco le novità

Dal prossimo anno donare casa ad un figlio sarà più facile-Foto da imagoeconomica

Non solo misure a sostegno del reddito e pensioni più ricche, il Governo interviene anche sulle donazioni aprendo notevoli spiragli nel mercato immobiliare. Ecco perché.

Per i contribuenti gli ultimi mesi dell’anno sono pieni di attese in virtù dell’imminente Legge di Bilancio per il 2024. Come già si sa, molte misure contenute nella manovra sono rivolte alla riduzione della pressione fiscale per sostenere i redditi medio-bassi di lavoratori e pensionati. Per questi ultimi, infatti, arriveranno pensioni più corpose dal 1° dicembre grazie all’anticipazione del conguaglio di perequazioni delle pensioni. Ma oltre a diverse misure a sostegno del reddito, la Legge di Bilancio sembra proprio che porterà importanti novità in materia di donazioni. Infatti dal prossimo anno donare casa ad un figlio potrà diventare più facile. La donazione è uno degli atti più utilizzati nel nostro Paese soprattutto dai genitori che vogliono distribuire, quando sono in vita, propri beni ai figli. Tale scelta peraltro è dettata anche dai vantaggi fiscali che la donazione presenta rispetto alla compravendita. Infatti aliquote e franchigie sono calcolate in base al rapporto tra donante e donatario.

Rischi odierni che corre chi riceve in donazione

Tuttavia la donazione presenta non pochi rischi. Il beneficiario della donazione, potrebbe essere infatti costretto a restituire quanto ricevuto, nonostante abbia anche speso dei soldi vicino all’immobile ricevuto per apportarvi delle migliorie. Ciò potrebbe accadere qualora gli eredi del donante dovessero ritenere ingiusto e lesivo dei propri diritti la donazione fatta dal loro de cuius. In tal caso gli eredi legittimari “lesi” possono impugnare la donazione e chiederne l’annullamento. Gli eredi infatti potranno agire nei confronti del donatario entro 10 anni dall’apertura della successione o dalla morte del donante. Inoltre per chi riceve un immobile in donazione è molto difficile rivenderlo, in quanto la banca difficilmente concede un mutuo ad un potenziale acquirente.

Innanzitutto l’acquirente di un bene donato, se non sono trascorsi 20 anni dalla donazione, rischia di dover restituire l’immobile, grazie all’azione di restituzione. Peraltro il bene torna libero anche da eventuali ipoteche della banca. In questo caso anche per le banche concedere un mutuo ipotecario su un immobile ricevuto in donazione diventa rischiosissimo. Quindi, l’unica possibilità per chi necessita di un mutuo è ricorrere ad una polizza, dovendo così accollarsi ulteriori spese.

Dal prossimo anno donare casa ad un figlio presenterà meno rischi e diversi vantaggi

L’imminente Legge di Bilancio oltre ad intervenire in materia di pensioni, prevede importanti novità in materia di donazioni. Novità che renderanno meno rischioso questo atto soprattutto sia per chi vorrà acquistare un immobile che proviene da donazione. La Legge di Bilancio interviene sull’art. 563 c.c cancellando l’azione di restituzione nei confronti dei terzi acquirenti. In tal modo i beni ricevuti in donazione potranno circolare più liberamente in quanto i terzi acquirenti non correranno il rischio di restituire quanto acquistato. I legittimari infatti non potranno più rivendicare la proprietà dei beni donati, ovvero non potranno più impugnare l’atto di trasferimento del bene donato verso i terzi acquirenti. In altre parole, il bene rimarrà al terzo acquirente e i legittimari potranno agire solo verso il donatario con l’azione di riduzione. Ovviamente solo qualora non siano trascorsi 10 anni dalla morte o dall’apertura della successione. Il donatario dovrà compensare però i legittimari fino alla concorrenza del valore della quota loro spettante.

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