In zona Cesarini, arrivano le ultime limature sul reddito di cittadinanza. E non sono di buon auspicio per chi attualmente percepisce il beneficio economico. Dalla quota del reddito di cittadinanza per pagare il canone di locazione, all’obbligo scolastico per i giovani fino a 29 anni, ecco tutti i cambiamenti dell’ultimo minuto. Senza dimenticare la decadenza dell’offerta di lavoro congrua. Vediamo quello che c’è da sapere assolutamente. Per tutti i percettori attuali e futuri dell’RdC.
Il 2023 sarà davvero un anno tribolato per chi attualmente percepisce il reddito di cittadinanza. E questo perché il Governo di centrodestra, per l’accesso al beneficio economico, ha messo in atto un vero e proprio giro di vite.
Dal prossimo anno, infatti, sarà più difficile non solo chiedere ed ottenere il reddito di cittadinanza, ma anche mantenerlo. A partire dal fatto che, per molti percettori che sono occupabili, dopo sette mesi di ricarica sulla carta PostePay del reddito di cittadinanza l’erogazione sarà sospesa. Mentre in precedenza i mesi prima della sospensione erano stati fissati a otto.
Dal lavoro all’obbligo scolastico. Per l’RdC, ecco le limature in zona Cesarini
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In più, con gli emendamenti alla manovra finanziaria, le condizioni di accesso per il reddito di cittadinanza sono diventate ancor più stringenti rispetto alla prima bozza della manovra finanziaria, uscita al momento del varo della Legge di Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri. Guidato dalla premier e leader di Fdi Giorgia Meloni.
Dal lavoro all’obbligo scolastico, infatti, i cambiamenti sono davvero sostanziali. E lo stesso dicasi pure per i percettori del reddito di cittadinanza che vivono in affitto. In tal caso, infatti, la quota di RdC concessa per l’affitto sarà direttamente riconosciuta al proprietario dell’immobile. Con le modalità di attuazione che saranno successivamente definite con un apposito decreto.
Rifiutare una sola offerta di lavoro sarà fatale per i percettori del sussidio, ecco perché
Con le limature in zona Cesarini, inoltre, basterà rifiutare una sola offerta di lavoro, dal 2023, per perdere il beneficio economico. E per non lasciare spazio alle interpretazioni, inoltre, con un emendamento il Governo italiano di centrodestra ha pure eliminato il cosiddetto concetto di offerta congrua. Ovverosia collegata sia alle esperienze lavorative pregresse del percettore del reddito di cittadinanza. Sia alla distanza del comune di residenza. Questo significa, giusto per fare un esempio limite, che un ingegnere disoccupato che percepisce il reddito di cittadinanza, pena la decadenza, non potrà rifiutare un’offerta di lavoro. Anche come cameriere.
Cosa cambia per i percettori dell’RdC che non hanno la scuola dell’obbligo
Le maglie sul reddito di cittadinanza, inoltre, non si stringono solo dal fronte delle politiche attive per il lavoro. In quanto i percettori di età tra i 18 ed i 29 anni dovranno aver terminato la scuola dell’obbligo. Altrimenti l’erogazione del sussidio sarà subordinata all’avvio di un percorso per ottenere l’obbligo scolastico, oppure alla partecipazione a corsi di formazione che di conseguenza, saranno obbligatori. Pena la decadenza del beneficio economico. Queste condizioni, inoltre, saranno applicate pure per la nuova misura contro la povertà. Quella che, nelle intenzioni del Governo italiano di centrodestra, sostituirà il reddito di cittadinanza. A partire dal 2024.