Anche la sicurezza fra le priorità del Governo Meloni. È quello che si evince dal varo del nuovo Decreto Sicurezza che richiama ai vecchi decreti introdotti dal primo Governo Conte con l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ma se all’epoca l’argomento fondamentale furono gli stranieri, a partire dalla limitazione sull’utilizzo di auto a targa estera, adesso si cambia radicalmente.
La popolazione italiana ha bisogno di sicurezza e questo il Governo lo sa a tal punto che anche questo argomento aveva fatto capolino nella campagna elettorale che ha portato la vittoria del Centrodestra e della Premier Giorgio Meloni. Oggi si parla di bullismo, stalking e baby gang.
Dal bullismo alle baby gang gli interventi nel nuovo Decreto Sicurezza del Governo Meloni
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Il Ministro dell’Interno del Governo Meloni, Piantedosi, sta lavorando al nuovo Decreto Sicurezza ma in misura interministeriale. Infatti, ieri, 27 dicembre, un summit con la Premier e gli altri Ministeri interessati oltre all’Interno, cioè il Ministero degli Esteri, della Giustizia, del Lavoro e delle Infrastrutture, hanno posto le basi al nuovo Decreto Sicurezza. C”è fiducia che si arrivi alla fumata bianca addirittura prima del nuovo anno.
Richiamare ai vecchi decreti di Matteo Salvini non può non essere una necessità. Ma gli argomenti dei nuovi atti sono differenti da quelli precedenti. Si va, infatti, dal bullismo alle baby gang, da una stretta sulle ONG al problema della violenza sulle donne. Tutti argomenti di strettissima attualità che interessano molto la popolazione.
Cosa hanno deciso per il Decreto Sicurezza 2023
Sulle ONG e sulle navi che salvano i migranti dalle acque del Mediterraneo la stretta è evidente. Anche perché al Governo c’è una maggioranza che da sempre non ha buona vena nei confronti delle cosiddette Organizzazioni non Governative. Tutti ricorderanno le querelle che hanno avuto anche strascichi giudiziari di Salvini con navi e ONG.
Adesso potrebbe venire imposto il blocco alla libertà assoluta di operare di queste Organizzazioni Umanitarie. Niente trasbordo da una nave all’altra e massimo un salvataggio, con obbligo di segnalare subito questo evento con richiesta preventiva di autorizzazione all’attracco in un porto considerato sicuro. Tabula rasa a stalker e a chi fa violenza sulle donne. Pieni poteri alla Prefettura, che può ammonire lo stalker e disporre la sospensione del soggiorno o dell’avvicinamento del responsabile delle violenze con la vittima.
Pene severissime, poi, per chi non si attiene ad ammonizioni e nuove regole. Niente smartphone a chi si rende responsabile di bullismo, e sulla criminalità dei minori, DASPO a partire dai 14 anni e se il caso, togliere il reddito di cittadinanza ai genitori.