L’Italia è un Paese tra i primi in classifica in fatto di tassazione. I contribuenti italiani sono tra i più tartassati dalle tasse e questo è un dato di fatto. Una curiosità infatti dimostra come quasi la metà di un anno di lavoro se ne va in fumo con le tasse. Non mancano le proposte che spingono a rivedere e rivisitare la pesante tassazione a cui sono assoggettati gli italiani. Ed ogni contribuente adotta comportamenti e soluzioni per pagare meno imposte. Nel frattempo però come ogni anno studi statistici dimostrano che il tempo delle tasse è finito. Il giorno della liberazione dai balzelli è arrivato anche per il 2022.
Dal 7 giugno stop alle tasse per tutti gli italiani e dopo oltre 157 giorni di lavoro si inizia a guadagnare davvero
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La CGIA di Mestre come ogni anno calcola il giorno a partire dal quale gli italiani possono iniziare a lavorare per il loro personale tornaconto. Infatti ogni anno viene calcolato il cosiddetto “tax freedom day”, il giorno dell’anno entro cui tutti i redditi dei contribuenti sono serviti solo per il pagamento delle tasse. Con un giorno di anticipo rispetto a 2021, quest’anno, il giorno della liberazione dalle tasse, cade il 7 giugno. In pratica a partire da questo giorno tutto ciò che gli italiani guadagneranno dalle loro attività e dai loro patrimoni, finirà a loro vantaggio. Per oltre 5 mesi quindi, gli italiani hanno lavorato solo per pagare le tasse. Tutti gli stipendi e gli introiti dal primo gennaio 2022 al 6 giugno 2022, sono serviti per coprire la pesante tassazione a cui tutti gli italiani sono sempre assoggettati.
Adesso gli italiani lavorano per le esigenze della loro famiglia
Fino al 6 giugno quindi, gli italiani hanno lavorato soltanto per pagare le tasse. Per ben 157 giorni tutto il reddito prodotto dei contribuenti è servito per pagare l’IRPEF, le addizionali, l’IMU, l’IRES, i contributi, i canoni e così via. Lo scorso anno gli italiani lavorarono fino al 7 giugno per pagare le tasse. Quest’anno invece tutto è stato già completato il 6 giugno e quindi dal 7 giugno stop alle tasse. Un giorno prima quindi. Con oltre il 42% di impatto sui redditi, le tasse sono un problema cruciale in Italia. In fatto di tasse l’Italia si colloca al sesto posto della poco positiva classifica relativa alla pressione fiscale. Davanti l’Italia si collocano la Danimarca con il 48,1%, la Francia con il 47,2%, il Belgio con il 44,9%, l’Austria con il 43,8% e la Svezia con il 43,7%. In tutti gli altri Paesi invece, la tassazione è più bassa.
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