Dai prossimi anni potrebbe esserci un contributivo per tutti sulla pensione?

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Entro la fine dell’anno, per forza di cose, il Governo dovrà prendere una decisione in ambito previdenziale. Quello che sembra essere nelle intenzioni dell’esecutivo è di rinnovare le misure in scadenza entro dicembre. E quindi quasi sicuramente assisteremo ad una proroga di APE sociale e Opzione donna. Ma delle sorti che toccheranno alla Quota 102 non ci è dato sapere. La misura potrebbe essere modificata e resa più flessibile. Ma anche lasciata inalterata per mancanza di tempo. Sicuramente qualche intervento più profondo sarà rimandato al prossimo anno. Ma molti lavoratori sono spaventati dal fatto che dai prossimi anni potrebbe esserci un contributivo totale per tutti nel calcolo della pensione.

Molti vogliono rimandare il pensionamento ma hanno paura

Non tutti hanno fretta di andare in pensione, ma hanno paura. Il timore verte soprattutto su una rivoluzione del sistema previdenziale che non cambi solo i requisiti di accesso alla pensione, ma anche il sistema di calcolo applicato per determinare l’assegno spettante. Perché, ricordiamo, c’è molta differenza economica tra un assegno calcolato con il sistema misto e uno solo con quello contributivo.

E quello che spaventa maggiormente è proprio questo: ritardare di un anno, magari, il pensionamento, e ritrovarsi con un assegno più basso. Perché calcolato solo con il sistema contributivo.

Si può fugare qualche dubbio?

Sicuramente se anche si decidesse, da domani, di applicare solo il sistema contributivo, la norma non potrebbe essere retroattiva. E quindi non potrebbe applicarsi a quei contributi già versati a suo tempo nel sistema retributivo.

Chi ha versato contributi prima del 1996 ricadrà per forza in un calcolo misto, qualsiasi siano le decisioni prese nei prossimi anni. E per chi, per giunta, avesse anche cristallizzato il diritto a una qualsiasi pensione, ricordiamo che cristallizza il diritto di accedere con le condizioni previste al momento di raggiungimento dei requisiti.

E questo non si applica solo ai requisiti di accesso, ma anche al sistema di calcolo applicato.

Dai prossimi anni potrebbe esserci un contributivo solo per calcolare l’assegno?

Per fugare ancora qualche dubbio ricordiamo quando il sistema contributivo fu introdotto. Fu con la Legge Dini 1995, entrata in vigore dal 1° gennaio 1996. Ma non annullò gli anni precedenti versati dai lavoratori nel sistema retributivo. Non ha avuto un effetto retroattivo sui contributi già versati. E, anzi, in alcuni casi ha portato ad alcuni lavoratori una estensione del calcolo retributivo fino alla fine del 2011.

Qualsiasi cambiamento possa intervenire in ambito di calcolo dell’assegno, quindi, non deve assolutamente spaventare i lavoratori. Anche se, come tutti ben sappiamo, in Italia tutto può succedere e può intervenire una riforma previdenziale che lascia persone pronte al pensionamento senza pensione e senza lavoro. Come accaduto agli esodati all’introduzione della Legge Monti Fornero.

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