Ci sono film che rimangono indissolubilmente nell’immaginario collettivo anche a distanza di anni. Sono detti film cult, perché vanno oltre il semplice successo cinematografico. Colpiscono per la loro capacità di descrivere un’epoca, una situazione, un fatto o un momento storico.
Molti di questi sono stati girati tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Novanta. Ovviamente perché, per diventare cult, devono passare comunque degli anni. Spesso, perché necessitano di una rilettura storica.
Una delle cose che rimane maggiormente del film cult sono i luoghi. Anche oggi possiamo vedere come le moderne serie tv, per esempio, fanno sì che determinate città diventino veri e propri luoghi di culto.
Un caso recente è quello di Dubrovnik, la meravigliosa cittadina croata, letteralmente invasa dal turismo negli ultimi tempi. Non solo per le sue splendide bellezze artistiche, ma, soprattutto, per essere stata teatro di molte scene de Il Trono di Spade.
Questa serie tv, dal successo interplanetario, ha rappresentato una miniera d’oro per la città croata incastonata sulle rive dell’Adriatico. In pochi anni è diventata metà di turismo da ogni parte del Mondo.
Da visitare assolutamente uno dei borghi più caratteristici d’Italia, luogo cult di un fantastico film
Indice dei contenuti
Il borgo di cui parleremo oggi non può vantare lo stesso tipo di turismo. Nel suo piccolo, però, è visitato da tantissimi amanti di un film indelebile nella storia del cinema comico italiano. “Il ragazzo di campagna” è una pietra miliare degli anni Ottanta.
La storia è magistralmente interpretata da un sontuoso Renato Pozzetto. Un uomo che, dopo quarant’anni vissuti sempre in uno sperduto paesino di campagna, decide di dare una svolta alla sua vita, provando l’avventura nella grande Milano.
Qui sarà protagonista di scene surreali, di una comicità che non esiste più. Certe battute, ancora oggi, a distanza di quasi 40 anni, sono recitate a memoria da un incredibile numero di persone, di svariate età.
Il borgo di Carbonara al Ticino, in provincia di Pavia, è preso d’assalto ogni anno da centinaia di turisti che, addirittura, rievocano certe scene del film. Una di queste descrive il passaggio del treno. Uno spettacolo straordinario che usciva dalla consuetudine dei contadini dell’epoca.
Nel film, il nome di fantasia era Borgo Tre Case, nella realtà, ancora oggi si possono visitare quei luoghi mitici.
Non solo luoghi del film
La casa di Artemio, il protagonista, è oggi un casale che si trova fuori da Carbonara, in località Molino d’Isella. Perfino le indicazioni stradali, in ingresso del borgo, citano il film con infinito vanto.
Una visita la merita anche la Chiesa di San Giovanni Battista, di origine settecentesca, con all’interno le reliquie di Sant’Aldo eremita. Un piccolo gioiello, in un borgo di meno di 1.500 abitanti, in cui si respira ancora un’atmosfera speciale.
Visitare la Lomellina, poi, zona di boschi e campagne, in autunno permette di assistere a un crogiolo di colori. È da visitare assolutamente uno dei borghi più caratteristici d’Italia luogo cult di un fantastico film. Quel ragazzo di campagna che è entrato nel cuore di tanti di noi nei meravigliosi anni Ottanta.